Tsunoda: “Al simulatore nessun problema ma so cosa ha dato problemi agli altri piloti”

Paolo D’Alessandro
03/04/2025

Gran Premio di casa, prima apparizione nel team ufficiale Red Bull e gli occhi di tutti su di te. Potrebbe essere il weekend più stressante della tua vita, ma Yuki Tsunoda nel paddock di Suzuka si è presentato sorridente e fiducioso, definendo questo momento “il migliore possibile” per lui. Domani avrà il suo primo reale approccio in pista con la RB21 e l’obiettivo fissato dalla squadra è chiaro “essere più vicino possibile a Max, anche per essere utile nelle strategie” ha detto il pilota giapponese, come già aveva rivelato poco dopo essere stato ufficialmente annunciato come nuovo compagno di squadra di Verstappen.

Dalla mancata chiamata di Helmut Marko alle prime sensazione al simulatore e l’esperienza con la RB20

Quello visto in Giappone è uno Yuki Tsunoda molto sicuro di se e che si sta godendo il momento, soprattutto dopo aver vissuto un momento difficile di cui non fa mistero. “Il finale di stagione con la scelta di Lawson è stato abbastanza brutale per me” ma lui è fiducioso dei propri mezzi e delle proprie qualità, con una precisazione “Ho fiducia in me stesso, ma non sto dicendo che sarà sin da subito veloce per competere con Max. Sono però fiducioso. So cosa posso portare di diverso rispetto agli altri piloti”. In questa sua prima apparizione pubblica c’è stato anche modo di discutere di retroscena, come le telefonate, apprezzate, di Pierre Gasly e Sergio Perez, per dare lui consigli riguardo alla sua nuova ‘casa’. “Pierre mi ha voluto dire cosa avrebbe fatto lui di diverso in Red Bull ed anche Sergio mi ha scritto. E’ stato un bel supporto da parte loro“. Chi invece non ha chiamato il giapponese è stato Helmut Marko, il consigliere austriaco della squadra, che in questi giorni ha anche rivelato come – a suo dire – Adrian Newey abbia avuto un influenza nella mancata promozione di Tsunoda la passata stagione. E’ stato sorprendente che non mi abbia ancora chiamato, è inusuale. Non so se fosse impegnato con altre cose, ma non vedo l’ora di vederlo. Non penso ci sia qualche problema da parte sua, abbiamo un buon rapporto. Vedremo come reagirà quando ci vedremo”.

La chiamata della promozione è arrivata dal Team Principal in persona, Christian Horner, che lo aveva semplicemente avvisato dopo il GP di Cina di tenersi pronto. “Ho subito cambiato i miei piani. Ero già in Inghilterra per preparare il weekend con Racing Bulls, ma sono andato dritto al simulatore Red Bull per allenarmi e poi Christian mi ha confermato la notizia di persona ha rivelato Tsunoda. Entrando maggiormente nella parte tecnica della discussione, l’ex oramai pilota della Racing Bulls ha trascorso dei giorni intensi al simulatore per studiare varie opzioni di setup e scegliere una base di partenza su cui lavorare in FP1.La macchina non è sembrata così difficile, però ho capito di cosa parlano gli altri piloti, ne ho avuto un’idea, ma mi servirà scendere in pista per avere più chiara la situazione”. In merito allo stile di guida necessario per guidare la macchina e possibili cambiamenti che dovrà fare, Tsunoda si è dimostrato convinto delle proprie idee “Non penso che ci sia bisogno di cambiare il mio stile di guida. Vedremo dopo le FP1 se dovrò cambiare qualcosa col setup, ne ho provati diversi ed so in quale direzione devo andare”.

Chiaramente in casa Red Bull c’è un riferimento ben preciso che porta il nome di Max Verstappen, ma fin qui da parte sua nessun consiglio e Tsunoda non sembra nemmeno intenzionato a chiederglieli, per un motivo ben preciso. Non mi aspetto certo che mi dica la verità. Devo scoprire da solo tramite i dati il modo in cui guida. Fino a qui non ho notato nulla di particolare con gli onboard, ma dovrò provarlo in pista perché una macchina può reagire diversamente anche in base allo stile di guida del pilota” ha analizzato il giapponese. Chi invece si è dimostrato più utile dandogli validi consigli è il suo ingegnere di pista “che ha condiviso con me alcune caratteristiche che non davano fiducia agli altri piloti. Le informazioni sono chiare, sono nella mia testa”. Tsunoda è convinto che non sarà necessario cambiare il suo stile di guida, che fin qui ha dato i suoi risultati al volante della VCARB negli ultimi due anni Farò tutto come sempre e proverà a costruire il mio passo. Magari sarò veloce fin da subito, in fondo qui in Giappone anno scorso Red Bull è andata bene con entrambe le macchine”

Il pilota di casa dispone anche di un bagaglio di esperienza maggiore rispetto a Lawson, non solo banalmente sul numero di anni che ha passato in Formula 1, ma anche sulla possibilità avuta di guidare la RB20 al termine della scorsa stagione. “Quando ho spinto, subito ho sentito il posteriore scivolare. Questa era una limitazione di quella macchina. Ad ABu Dhabi però hai tante via di fuga e puoi spingere. Mi sentivo a mio agio, ma non ho avuto un riferimento per capire se stavo effettivamente andando veloce o no” ha spiegato in conferenza stampa. La prima sessione di prove libere sarà dunque cruciale per capire se il lavoro fatto al simulatore darà i suoi frutti e se le sensazioni avute non saranno molto diverse, sperando di poter iniziare il proprio Gran Premio di casa e questa nuova esperienza con il piede giusto.

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