Tecnica – Ferrari SF-23: si crede fortemente nel concetto della F1-75 ma molto dipenderà dalla power unit

Piergiuseppe Donadoni
14/02/2023

E’ il giorno della Ferrari SF-23, vettura con cui Charles Leclerc e Carlos Sainz andranno alla ricerca di un mondiale dall’ormai lontanissimo Costruttori 2008. Presentata nel conosciuto garage di Fiorano, ha percorso subito i primi 15 km con pochi giri a testa per i due piloti titolari. Sempre sul corto circuito situato dietro la fabbrica della squadra di Maranello, nella giornata di domani la prima vera e propria sgambata con l’ormai classico filming day da 100 km.

Ferrari ha lavorato molto sul progetto 675, avendo mollato lo sviluppo della precedente vettura ben prima della sosta, una volta compreso che i problemi di affidabilità emersi non permettevano di potersi giocare i mondiali con la Red Bull RB18. Una scelta presa anche considerando quanto il budget cap possa incidere nel progetto e negli sviluppi di una moderna vettura di F1. Se dal punto di vista estetico non sembrerebbero esserci novità macroscopiche, è sempre nei dettagli che si nasconde il diavolo. “La SF-23 è una evoluzione della vettura 2022, anche se in realtà è stata completamente riprogettata. Dal punto di vista aerodinamico, per esempio, abbiamo cercato di aumentare il carico aerodinamico per adattarci meglio alle nuove normative tecniche e al nuovo bilanciamento richiesto.” ha fatto sapere Enrico Cardile. La SF-23 genera già più carico della F1-75 di fine stagione, anche con le limitazioni regolamentari introdotte dalla Federazione per contrastare il porpoising.

Ferrari SF-23: sull’anteriore è stato investito molto budget

Importanti cambiamenti hanno interessato la parte anteriore della vettura, su cui Ferrari ha investito molto budget a disposizione, di più che nella parte posteriore. Il muso è rimasto più stretto dell’intero volume concesso dal regolamento tecnico ed è stato accorciato, lasciando esposta la parte inferiore del mainplane. L’ala anteriore, come già visto su molte altre vetture, è molto caricata centralmente mentre all’esterno presenta una accentuata funzione di outwash, per allontanare dall’auto l’aria sporca proveniente dalla ruota che gira. Con i bordi del pavimento rialzati, tenere lontana l’aria sporca generata dalle ruote anteriori è una delle priorità sulle vetture 2023. Non è un caso che Ferrari abbia inserito sulla sua ala anteriore Spec 2023 ben 5 di quei generatori di vortice bocciati a Mercedes in quel di Austin. Sembrerebbe strano, visto che si pensava fossero stati bannati, ma ad una domanda posta direttamente da Formu1a.uno a Cardile, la risposta è stata molto serena: “Sono legali”. Approfondendo il tema, sembrerebbe che Ferrari sia riuscita a spiegare alla Federazione che tali appendici rispettino certe misure geometriche e, considerando che il nuovo regolamento non parla più di scopo primario, farseli omologare. Ma certamente ne torneremo a parlare.

Importanti novità hanno interessato anche la sospensione anteriore, come confermato dallo stesso Cardile. “Uno dei più importanti cambiamenti che abbiamo effettuato sulla SF-23 è relativo alla sospensione anteriore, con lo sterzo che è stato spostato in basso. Anche l’ala anteriore è molto diversa rispetto a quella della F1-75 cosi come il muso. Mentre parlando della carrozzeria, è una versione molto più estrema” ha spiegato il tecnico italiano.

Mentre infatti i punti di attacco degli elementi superiori sospensivi sono stati rialzati, il tirante dello sterzo è stato integrato nel braccio oscillante inferiore, similarmente a quanto fatto da Red Bull e Mclaren sulle loro vetture 2022. Ne esce una sospensione certamente molto più pulita aerodinamicamente, con l’obiettivo di convogliare il flusso che sale dall’ala anteriore, verso la parte iniziale dei tunnel Venturi (fondo). 

Ferrari SF-23: si crede fortemente nel concetto messo in pista con la vettura 2022

Nella parte centrale della vettura, seppur sia stato crashato un nuovo telaio per il progetto 675, più leggero di 2/3 kg rispetto a quello della F1-75 (il dimagrimento che equivale a 1 decimo), non si è andati a copiare il design della Red Bull RB18. Il cono antintrusione laterale è rimasto alto perché non si è voluto ricercare un sottosquadro estremo nella parte inferiore delle pance. Fa parte del concetto aerodinamico su cui Ferrari ha deciso di puntare la passata stagione e a cui crede ancora fortemente, vista la certosina evoluzione che verrà portata in pista con la SF-23.

La parte anteriore serve per spostare il flusso esternamente alle ruote posteriori, cercando cosi di diminuire la resistenza all’avanzamento della vettura. Tuttavia, il design della pancia è stato completamente rivisto, soprattutto nella parte centrale e posteriore. Il profilo ora è molto meno rettilineo/verticale e, soprattutto, la parte inferiore è ora più scavata e converge verso il centro della vettura molto prima liberando molto spazio nella parte alta del fondo. Cosi, un maggior flusso d’aria tenderà ad entrare per poi sfogare verso la parte alta del diffusore. Al contrario del concetto Red Bull, poi ripreso da Alpine, e a cui tutte le squadre stanno prendendo ispirazione con le vetture 2023, dove è l’aria che scivola sulle pance ad alimentare il diffusore. Non è un caso che la parte alta delle pance sia rimasta molto alta, senza l’ormai conosciuto effetto downwash, visto che su Ferrari serve per alimentare l’ala posteriore e la beam wing.

Non sono solo i generatori di vortice sull’ala anteriore a far molto discutere ma anche alcune soluzioni presenti nella parte centrale della SF-23. Stiamo parlando del’innovativo profilo alare che si stacca ai lati dell’Halo, il dispositivo di sicurezza che ha salvato la vita a Grosjean in Bahrain e Zhou lo scorso anno a Silverstone. Anche il raffreddamento, cosi come su Haas, è stato riposizionato con conseguenti modifiche nelle aperture sia di ingresso che di uscita del flusso di raffreddamento. Interessante soprattutto la presa d’aria verticale, posizionata accanto al telaio similarmente a quanto visto sulla W13 zeropods. Importanti modifiche poi anche ai canali Venturi, molto cambiati, cosi come i convogliatori che sono stati rivisti per una miglior coerenza del flusso passante al di sotto della nuova vettura italiana.

Ferrari SF-23: ai banchi i problemi alla power unit sono stati risolti, ora c’è molta attesa per i responsi della pista

Mattia Binotto, prima di andarsene, ha voluto far presente a persone a lui molto vicine che “la vettura 2023 andrà molto forte”. Non devono quindi sorprendere le parole di quest’oggi dell’AD Benedetto Vigna, che ha definito la SF-23 come “una monoposto che non avrà precedenti in termini di velocità”.

Molto comunque dipenderà dalle prestazioni del motore e dal non ripetersi dei tanti, troppi guasti visti in pista la passata stagione. Ai banchi i problemi alla power unit sono stati risolti, secondo le informazioni raccolte. Ora però c’è molta curiosità di vedere come lavora la macchina in pista, poichè anche lo scorso anno con l’unità rinforzata si sarebbero dovuti risolvere alcuni problemi ed invece ne sono emersi altri. Da questo punto di vista comunque il TP, Fred Vasseur, ha parlato positivamente. “Il regolamento è piuttosto chiaro. I motori sono congelati ma si può fare un certo lavoro per correggere i problemi di affidabilità. Lo scorso anno la finestra di utilizzo del nostro motore era molto piccola, vedremo come sarà quest’anno. Io comunque penso che saremo messi bene”.

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