Sainz indica i due punti chiave dei progressi Ferrari in gara

Luca Manacorda
21/10/2024

Dopo la piazza d’onore ottenuta nella Sprint, Carlos Sainz ha raddoppiato cogliendo il secondo posto anche nel GP Stati Uniti. Lo spagnolo ha dunque confermato il potenziale mostrato sabato, quando si era detto molto fiducioso in vista della gara lunga della domenica. Tra i due piloti della Ferrari, però, questa volta tocca a lui recriminare per un risultato personale che sarebbe potuto essere persino migliore, considerando che al via scattava una posizione davanti a Charles Leclerc. Poco male però: la SF-24 dà fiducia in vista dei prossimi appuntamenti, a partire dal GP Messico in programma domenica.

Sainz: “Sono stato un po’ sfortunato al via”

La gara di Sainz, almeno per quanto riguarda la possibilità di inseguire la vittoria, si è decisa tutta nelle primissime fasi. Mentre Leclerc è riuscito a infilare in curva 1 sia Max Verstappen sia Lando Norris, lo spagnolo si è ritrovato bloccato dietro ai due rivali per il titolo, riuscendo a sopravanzare solo il britannico prima di entrare nella sequenza di curve dello “snake” del COTA di Austin. Le possibilità di attaccare subito l’olandese, poi, sono svanite quando sulla sua SF-24 è emerso un problema al motore che lo ha rallentato per qualche giro.

Sainz ha raccontato così il movimentato avvio di gran premio: “Innanzitutto complimenti alla squadra per la doppietta e a Charles per la vittoria. Da parte mia ovviamente l’obbiettivo, dopo il passo che avevo avuto ieri e quello che avevo oggi, era vincere. Sono stato un po’ sfortunato rimanendo bloccato in partenza e quello ha deciso tutto. È chiaro che una volta che sei terzo e devi ancora superare una Red Bull diventa difficile. Dopo abbiamo avuto un problemino con la power unit che mi ha fatto perdere il DRS da Max e un paio di secondi nel primo stint. Da lì in poi ho dimostrato che ero molto veloce, peccato che non l’ho potuto sfruttare“.

Le prospettive Ferrari per le prossime gare

Con il risultato di Austin la Ferrari si è portata a 48 punti dalla McLaren nel Mondiale Costruttori. Leclerc ha parlato apertamente del titolo come un obbiettivo per questo finale di stagione, dopo che il Circuit of the Americas ha confermato i progressi della SF-24 anche su un tracciato più tradizionale rispetto alle precedenti gare.

Sainz conferma le buone risposte ottenute nel weekend texano, soprattutto in gara: “Sono fiducioso che tutta abbia funzionato, dal pacchetto di Monza a un paio di cose che abbiamo cambiato a Singapore. Sembra sicuro che la macchina stia funzionando meglio e sia più consistente, più prevedibile. Questo ci porta ad andare molto forte in gara: in qualifica non siamo ancora i più forti, in gara penso che siamo tra i più veloci e mi piace vedere questo. Spero che avremo un’altra opportunità per vincere quest’anno, perché voglio un’altra vittoria prima di andare via“.

Sainz (Ferrari)

Guardando alle restanti cinque gare, Sainz ha provato a fare una previsione sulle piste più favorevoli alla Ferrari: “Se dovessi scommettere, direi che Messico e Las Vegas sono buone piste in base a quanto visto nel 2023. Mi baso un po’ sullo scorso anno, anche se quest’anno tutto sembra un po’ diverso. Penso che il Qatar sarà un po’ la nostra pista ostile, poi su Abu Dhabi non ne sono sicuro. Non sono sicuro di cosa possiamo ottenere lì, ma vedremo“.

I progressi della vettura e quelli della strategia

Ad Austin la SF-24 si è dimostrata la miglior monoposto sul passo gara, veloce ma allo stesso tempo gentile con le gomme. A ciò si è aggiunta una perfetta strategia del muretto che ha richiamato con i tempi giusti i due piloti, permettendo a Sainz l’undercut su Verstappen e a Leclerc di mantenere la prima posizione senza patemi.

Lo spagnolo ha sottolineato come la Ferrari sia molto migliorata in questo aspetto da quando è stato promosso il britannico Ravin Jain (salito sul podio del GP Stati per ritirare il trofeo per il team vincitore) come responsabile delle strategie: “Penso che il merito sia tutto di Ravin e di tutto il team strategico per i progressi fatti in Ferrari negli ultimi due anni. Penso che sia stato importante vedere progressi da quel lato. E c’è stato molto lavoro dietro le quinte. Ovviamente, Ravin ha avuto un ruolo fondamentale in quel lavoro“.

A ciò si aggiungono poi le qualità di una monoposto che permette di scegliere opzioni strategiche anche opposte: “Avere una buona macchina in gara aiuta a far funzionare la strategia – ha osservato Sainz – L’esempio migliore è oggi. Una macchina che ti consente sia di essere il primo a rientrare ai box, rimanendo comunque veloce con la gomma dura, sia di non essere il primo a rientrare ai box. È qualcosa con cui ho lottato molto in passato, soprattutto l’anno scorso. A Singapore, ricordo di essere rientrato al giro 14 di una gara di 70 giri e di essere comunque arrivato alla fine. Con qualsiasi altra macchina o in qualsiasi altro anno, dove il degrado era maggiore e la macchina più debole in gara, questo non sarebbe stato possibile. Quindi fare mosse strategiche audaci il giorno della gara non sarebbe stato così facile e saresti sembrato pazzo nel farle. Quest’anno, avere una vettura che degrada meno gli pneumatici e ti rende più competitivo il giorno della gara ti consente anche più flessibilità e migliori opportunità da giocare con la strategia“.

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