Sainz: “Ad Austin nessuna novità per Ferrari”

Luca Manacorda
17/10/2024

Da quando sono stati introdotti gli ultimi aggiornamenti sulla SF-24, i quali hanno fatto il loro esordio nel weekend di Monza e a cui si è aggiunta la nuova ala anteriore portata a Singapore, in casa Ferrari si è sempre indicato il weekend del GP Stati Uniti come il vero banco di prova per testarne la bontà. La monoposto ha dimostrato importanti progressi nelle tre gare che hanno preceduto questa triplice trasferta nel continente americano, ma la scuderia di Maranello solo in questo fine settimana capirà quali chance potrà avere per il finale di stagione. Sul tema, già anticipato nei giorni scorsi dal team principal Fred Vasseur, si è soffermato a lungo anche Carlos Sainz nel corso della conferenza stampa del giovedì ad Austin.

Sainz: “Questo sarà il test più importante per noi”

Se Monza, Baku e Singapore – pur con un bilancio finale inferiore alle aspettative – hanno confermato i progressi della SF-24, è su circuiti più tradizionali e vari come i prossimi che si avranno risposte più indicative sulla vettura: “Tutte le piste che abbiamo fatto dopo Monza ci hanno confermato che gli aggiornamenti che abbiamo portato stiano funzionando un po’ tutti – ha esordito  Sainz – Ho sempre detto che finché non andremo ad Austin e li proveremo su una pista ‘normale’ non saremo in grado di valutare quando davvero saremo stati in grado di migliorare rispetto a Zandvoort o Spa, le piste in cui avevamo faticato di più. Penso che questo sarà il test più importante per noi per capire quanto questi aggiornamenti stiano funzionando nella direzione giusta anche su un tracciato più classico come questo“.

In questa prova del nove americana si inseriscono anche le novità che invece porteranno gli avversari a partire da Austin: “Qui non abbiamo nessuna novità, abbiamo portato questo aggiornamento a Monza, poi l’ala anteriore a Singapore – ha ricordato Sainz – Ci serve la conferma se il nostro miglioramento sul passo sia dovuto alle piste di Monza, Singapore e Baku oppure se gli aggiornamenti hanno un effetto anche su piste più tradizionali come Austin. Questo è il circuito ideale per darci risposte. Va detto che gli altri hanno sfruttato queste tre settimane per portare novità, noi non siamo stati fermi ma abbiamo lavorato su varie aree. Mi pare che alcuni team portino aggiornamenti importanti e questo potrebbe cambiare un po’ le gerarchie, per questo andrà rivalutata la situazione“.

Le prestazioni che la Ferrari saprà mostrare a partire da questo fine settimana tracceranno anche quello che sarà il finale di stagione del Cavallino Rampante, con l’inseguimento alla McLaren nel campionato Costruttori che al momento viene ritenuto ancora realizzabile: “Molte delle nostre possibilità di vincere il titolo Costruttori saranno determinate dalle prossime tre gare – ha aggiunto Sainz – Se andremo come nelle precedenti, potremo credere di farcela, se invece su queste piste più tradizionali resteremo più indietro e non riusciremo ad andare forte, allora la nostra convinzione calerà. Molto sta nel valutare se tornando in piste con curve lunghe e ad alta velocità continueremo a lottare al vertice“.

L’addio alla Ferrari e il futuro con la Williams

La stagione 2024 di F1 entra nel suo ultimo quarto di calendario e all’orizzonte si comincia a pensare anche al 2025. Sainz si divide tra la volontà di chiudere nel miglior modo possibile l’esperienza con la Ferrari e la voglia di iniziare la nuova avventura con la Williams: “Non vedo l’ora che inizi l’anno prossimo e di affrontare la sfida con la Williams, è bello vedere quanto sono migliorati di recente e quanto quella macchina sia in grado di arrivare a punti piuttosto spesso nelle ultime gare. Questo è incoraggiante e guardo con ottimismo al mio futuro. Ma ci sono ancora sei gare da disputare con una macchina che potenzialmente può farmi vincere o andare sul podio e voglio sfruttare al massimo questa opportunità, per vedere se posso aiutare il team a finire nella posizione più alta possibile nel Costruttori, ma anche per farmi un bel regalo con qualche podio o un’altra vittoria“.

Vowles

Il passaggio alla Williams comporterà una ridefinizione degli obbiettivi, con il team di Grove che aspira a rientrare costantemente nella lotta per la zona punti. Sainz non pensa che questo finale di 2024 sia il suo addio al sogno di ambire a vittorie e podi: “Ho una grande motivazione perché nulla mi renderebbe più felice di vincere ancora entro fine anno, se non ci riuscirò non credo che sarà comunque la mia ultima possibilità di lottare per podi o vittorie in F1. Dovrò lavorare sodo per mettermi nella situazione, alla Williams o più avanti, di lottare per vincere altre gare. Ho fame di vittoria, credo di poterlo fare e ho già dimostrato di poterlo fare in Ferrari“.

I risultati della Williams nelle ultime gare sono comunque incoraggianti. Sainz sottolinea come le promesse fattegli dal team principal James Vowles sia state al momento mantenute, anche se non sono state le potenziali prestazioni nell’immediato ciò che lo ha convinto a firmate con la scuderia britannica: “È molto importante vedere i progressi della Williams, con James abbiamo parlato molto di quest’anno, di quanto sarebbero migliorati e di quale posizione avrebbero avuto per il 2025. Finora è stato di parola, anche se con gli aggiornamenti non si può mai sapere. Il team sembra aver preso la direzione giusta. Le aspettative non hanno comunque condizionato la mia decisione, come detto era più fondata sulle persone, sulle sensazioni che avevo parlando con dirigenza e proprietà. La serietà delle persone e del progetto è ciò che ha fatto la differenza per me“.

L’abolizione del punto per il giro più veloce

Infine, allo spagnolo è stato chiesto un parere sull’abolizione del punto aggiuntivo per il giro più veloce in gara a partire dal 2025, ratificata oggi dal World Motor Sport Council: “Ho sempre avuto l’opinione che non fosse un punto necessario nel sistema di punteggio della F1, soprattutto per come viene ottenuto. Ora come ora va sempre al pilota che può fare un pit stop extra verso la fine della gara. Non sempre è il pilota più veloce che lo meriterebbe a ottenerlo, molte volte va a quel pilota che per fortuna o caso può concedersi un pit stop in più alla fine. La pole position è qualcosa che ha un grosso valore, avrebbe più senso assegnare un punto per quello, soprattutto in uno scenario ideale con tante macchine in lotta per la pole“.

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