Si apre un altro capitolo sulla diatriba tra il Presidente della FIA e il sindacato dei piloti, il GPDA in merito al tanto discusso ‘divieto di imprecazione’. Ben Sulayem ha spiegato con un post sui propri profili social la sua volontà di apportare modifiche al Codice Sportivo Internazionale in seguito ad un dialogo avuto con i piloti. Dichiarazioni che hanno sorpreso gli stessi driver che, rappresentati da George Russell, il direttore dell’Associazione, hanno sottolineato come queste non fosse veritiere. “Certo, vogliamo un cambiamento, ma finché non si metterà in pratica nulla, le parole da sole non serviranno a molto”, afferma l’alfiere della Mercedes, “Concettualmente è sicuramente positivo, ma vogliamo vedere i fatti. Non abbiamo avuto alcun dialogo diretto con il presidente dopo la lettera aperta della GPDA. Non ho idea se il suo post su Instagram sia una risposta alla nostra lettera. Ma avremmo preferito una forma di comunicazione diversa. Vogliamo solo che venga applicato il buon senso”.
La posizione del presidente FIA è cambiata radicalmente rispetto a quando, in risposta alla lettera della GPDA, rispose che “non erano affari loro” in merito alle decisioni della Federazione riguardanti i cambiamenti regolamentari, ma soprattutto la trasparenza sui movimenti interni all’organigramma della FIA e i vari licenziamenti o cambiamenti in atto. Anche questo è un argomento di forte discussione, che sta coinvolgendo sempre di più i piloti stessi, seppur Russell dica che non è questo il motivo per cui è nata la GPDA “Noi siamo impegnati a correre e l’associazione è nata per offrire lo show migliore possibile, ma anche per fare in modo di avere le macchine più veloci e sicure possibili. Non è nata per discutere di questioni politiche, ma di sicurezza o argomenti simili eppure in quest’ultimo periodo mi ritrovo a parlare solo di argomenti che non vorrei trattare, come multe e punizioni, e non di ciò che realmente conta.”
A criticare la comunicazione poco chiara della FIA è anche l’ex compagno di squadra di Russell, Lewis Hamilton presente insieme a lui in conferenza, sempre molto attivo: “In definitiva, noi della GPDA siamo molto uniti. Ma non abbiamo un posto fisso al tavolo delle trattative, e questo deve cambiare. Non vogliamo controllare nulla, Vogliamo collaborare di più e far sentire la nostra voce. Le decisioni non dovrebbero essere prese da persone che non si sono mai trovate nella nostra posizione. È positivo avere un punto di vista dal punto di vista del pilota. È tutto ciò che cerchiamo di offrire”.
Recentemente, il Presidente, convinto che i piloti debbano essere un esempio per il pubblico più giovane, ha inasprito il Codice Sportivo Internazionale. Questa decisione ha fatto sì che alcuni piloti, come Verstappen e Leclerc, l’anno scorso venissero multati per aver usato un linguaggio poco consono. È dal Rally, però, che arriva il caso più eclatante: Adrien Fourmaux ha dovuto pagare una multa di 10.000, oltre a una multa sospesa di 20.000. A seguito di tale decisione, i piloti rally hanno boicottato le interviste.