Red Bull: in dubbio il futuro di Lawson. In Cina segnali positivi dalla RB21

Jacopo Moretti
24/03/2025

Temo di avere poco tempo”. Liam Lawson è consapevole che il suo sedile in Red Bull è già bollente. Una situazione che prima di lui hanno vissuto Perez, Gasly e Albon, tutti alle prese con la “sfida” Verstappen. Affiancare l’olandese – si sa – non è cosa semplice e anche per Liam, arrivato a Milton Keynes dopo le convincenti prestazioni Racing Bulls, l’esperienza assieme a Max potrebbe già essere al capolinea.

 

In Cina il neozelandese ha chiuso entrambe le qualifiche in fondo alla griglia, denotando un’evidente mancanza di fiducia nella monoposto, poi concretizzatosi in gara con il dodicesimo posto finale in gara (favorito dalla tripla squalifica di Leclerc, Hamilton e Gasly). Un risultato deludente, che ha acceso la possibilità che Lawson venga sostituito da Yuki Tsunoda già a partire dal prossimo GP del Giappone. “Questa settimana ci sarà una riunione a Milton Keynes – ha spiegato il superconsulente Helmut Marko a SkyDE – siamo sicuramente preoccupati, ma questo non significa che getteremo la spugna”.

Horner: “Ci servono due piloti per lottare nel costruttori. Max? È integrato nel gruppo degli ingegneri”

Liam è un giovane grande pilota – ha aggiunto poi il Team principal Horner ai microfoni di SkyUk – sta lottando molto anche se per il momento fatica a trovare il limite con questa vettura. Come squadra faremo di tutto per sostenerlo anche se è necessario puntare alla massima prestazione, per cui abbiamo bisogno di entrambi i piloti se vogliamo essere in lotta per il campionato costruttori. È impossibile farcela con una sola macchina”. A tenere in vita le speranze mondiali di Milton Keynes è, ovviamente, il solito Verstappen. “Max sta lavorando davvero duramente. È integrato nel gruppo degli ingegneri come non mai e lui stesso sembra apprezzare questo aspetto – ha spiegato Horner sull’apporto del quattro volte campione del mondo – ovviamente come ogni pilota è impaziente di migliorare le prestazioni ma al contempo sta cercando di identificare quali sono i fattori che ancora mancano per trovare il tempo sul giro”.

Muovendo poi all’analisi della gara Red Bull di Shanghai, Horner ha spiegato come “abbiamo perso gran parte del tempo nel primo stint. Se consideriamo il momento in cui Max è rientrato per il primo pit-stop, il distacco da Piastri era di 18 secondi, mentre sul traguardo era di 16 secondi. Quindi con la gomma dura eravamo piuttosto competitivi. Lui ha fatto l’ennesima grande gara. Il soprasso su Charles e il quarto posto finale sono risultati importanti, anche se ovviamente abbiamo ancora tanto da fare”. Proprio sul distacco che ancora separa la RB21 dalla McLaren, il Team principal ha spiegato che “non bisogna essere disfattisti. Siamo ancora alla seconda gara in campionato e possiamo ancora giocarcela. Credo che l’anno scorso sia servito di insegnamento per capire che puoi partire forte quanto vuoi ma alla fine che conta è come finisci. In fabbrica sappiamo che c’è ancora del ritmo da trovare e disponiamo di strumenti e persone per farlo”.

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