Red Bull in difficoltà, mondiale a rischio anche per Verstappen?

Loris Preziosa
13/10/2024

Al rientro dalle vacanze estive la scuderia di Milton Keynes era chiamata a dare delle risposte in seguito allo sprofondo che si è ritrovata a gestire sul fronte prestazionale. Nelle gare che sono intercorse fra la sosta estiva e quella autunnale, la Red Bull si è trovata a gestire invece la dura realtà di una vettura mai competitiva per la vittoria, a tal punto di mettere quasi nell’ombra la sensibilità caratteristica di Max Verstappen negli anni di dominio. In questo scenario lo scettro dei costruttori è passato alla McLaren, mentre lo scenario di un’eventuale lotta mondiale in classifica piloti è diventato sempre più una minaccia per il tre volte iridato.

Dopo la pausa estiva un’ulteriore frenata in casa Red Bull

Dopo il rientro dal summer break il mondiale ha subito fatto tappa a casa di Max, dove però l’olandese ha potuto dire ben poco, se non al via, nel confronto con una McLaren di Norris di un altro ritmo. Il podio davanti ai propri tifosi è stato in quel caso una massimizzazione del risultato che ha strappato qualche sorriso; cosa che invece non è avvenuta in quel di Monza. La fotografia della Red Bull al GP d’Italia ha visto un’immagine che in pochi si sarebbero prefigurati qualche mese fa. Sul circuito brianzolo la brigata di Milton Keynes si è dimostrata nettamente la quarta forza in campo, vedendosi rifilata quasi sette decimi in qualifica dal poleman Norris, in una graduatoria che non aveva lasciato spazio ad altre interpretazioni. Il quadro attuale in casa Red Bull racconta di una RB20 che nelle ultime quattro gare ha confermato le difficoltà emerse in estate, che si sono amplificate ulteriormente mettendo in crisi persino quell’estremo feeling che rendeva Verstappen il ‘dodicesimo uomo in campo’ per la squadra. Il tre volte campione del mondo ha in più occasioni manifestato le sue difficoltà a livello di interpretazione della monoposto in pista. Delle complicazioni che si sono tradotte in weekend altalenanti e in lampi mai costanti.

Red Bull Verstappen

Nel fine settimana in Azerbaijan è arrivato così l’inevitabile sorpasso della McLaren in classifica costruttori, dopo essersi presa la scena con la seconda vittoria stagionale di Piastri. Un weekend che ha messo in mostra quanto la Red Bull paghi nel confronto con la scuderia di Woking, dopo che Norris, scattato dalla diciassettesima casella in griglia, ha concluso davanti a Verstappen. Quello di Baku rappresenta anche un’occasione sprecata dal lato box di Sergio Perez, che in uno dei suoi migliori weekend dell’anno ha chiuso con uno zero, dopo l’incidente con Carlos Sainz al penultimo giro. A livello di valori in campo, se prima della sosta estiva la Red Bull mediamente continuava a mantenere un leggero vantaggio sulla McLaren in termini di giro secco, fra Zandvoort e Singapore c’è stata un’inversione di ruoli. La Red Bull paga ora più di due decimi in qualifica (+0.230s) dalle vetture papaya, mentre in gara il deficit medio ammonta a tre decimi e mezzo, con la Ferrari che si è interposta fra i due team in termini di passo. Un dato, quest’ultimo, che dimostra come sia stato perso ulteriore terreno rispetto agli ultimi appuntamenti prima della sosta, dove il gap dalla McLaren sui long run era mediamente di un decimo e mezzo. Una flessione che si è tradotta in maniera evidente sul tabellino dei risultati in pista, i cui picchi sono stati da relegare ai soli secondi posti ottenuti da Verstappen in Olanda e nell’ultimo GP a Singapore.

Red Bull Verstappen

Verstappen continua a fare la differenza, ma il mondiale piloti è a rischio?

Se con il permanere degli attuali valori in campo, il titolo costruttori è destinato a restare faccenda della sola McLaren, differente è il quadro sul fronte piloti. Prima della sosta estiva, inserire Lando Norris nella corsa per il titolo era più una suggestione che una realtà concreta. Ad oggi invece Max Verstappen vede la sua leadership, che è tale dal giorno uno di questo mondiale, meno al sicuro rispetto a quanto lo fosse qualche fino a qualche gara fa. Il ristretto guadagno rosicchiato da Norris nel periodo in cui la McLaren si è mostrata la vettura migliore in pista, dimostra come Max abbia continuato a fare la differenza, nonostante il mezzo di livello inferiore alla concorrenza. Le 52 lunghezze di vantaggio in classifica non tolgono però il fatto che i sei GP restanti, a cui si aggiungono anche due Sprint, mettono una pressione non indifferente alla Red Bull e all’olandese, che vedono i fantasmi di quello che sarebbe un ribaltone storico per la F1. Uno scenario di questo tipo andrebbe a minare ulteriormente, e forse definitivamente, il clima all’interno di un ambiente che è già sul filo del rasoio, dopo gli episodi extra pista dell’ultima annata. La scuderia di Milton Keynes è chiamata quindi ad una risposta importante sul fronte tecnico già alla tappa di Austin, dove le squadre porteranno gli ultimi pacchetti evolutivi della stagione, che nel caso della Red Bull potrebbero rivelarsi determinanti per le sorti di questo mondiale.

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