Perez vince a Jeddah, dominio Red Bull. Alonso penalità, notte fonda a Maranello

Andrea Vergani
19/03/2023

Sergio Perez si aggiudica il secondo Gran Premio stagionale e trionfa a Jeddah, la sua prima vittoria nel 2023 dopo il secondo posto ottenuto in Bahrain. Il messicano ha sempre dimostrato una buona velocità nei circuiti cittadini ed è riuscito a tenere a bada Max Verstappen, che partiva dalla quindicesima casella. Russell finisce davanti ad Alonso grazie ad una penalità post-gara: l’asturiano è stato aiutato dalla Safety Car provocata dal compagno di scuderia Lance Stroll, ma non ha scontato correttamente la penalità di 5 secondi. E Ferrari? Sesti e settimi al traguardo, notte fonda a Maranello.

Perez Jeddah

Gp Jeddah: Perez contiene Verstappen, Aston condanna Alonso e la Ferrari si perde

Troppo forti. Le Red Bull RB19 fanno un altro sport rispetto alla concorrenza, un secondo a giro più veloce del rivale più vicino. Sergio Perez e Max Verstappen nonostante i problemi al pedale del freno e all’albero motore, rispettivamente, fanno il vuoto e in 30 giri finiscono 20 secondi davanti all’Aston Martin numero 14. Una superiorità spaventosa che questa volta non ha nulla a che fare con il degrado, nullo a Jeddah.

L’ottima AMR23 è la più vicina alle monoposto di Milton Keynes, Fernando Alonso avrebbe fatto 100 podi in carriera con una gara solida in Arabia Saudita, ma a causa della penalità (per errato posizionamento in griglia) non correttamente scontata è finito quarto, dietro a George Russell. Lo spagnolo aveva servito la penalità di cinque secondi ma non in maniera corretta e ha ottenuto solo 12 punti, davanti a Lewis Hamilton. Mercedes oggi era la terza forza, ancora dietro al proprio team cliente aspettando l’importante pacchetto di aggiornamenti previsto tra il Gran Premio di Baku e Imola.

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La SF-23 non è competitiva: specialmente nel secondo stint si sono visti i problemi di mancanza di carico, ancora una volta mascherato in Qualifica dalla gomma nuova, che non permettono alla vettura di essere competitiva quando monta gli pneumatici più duri. La SF-23 non è neanche veloce quanto la F1-75 di 12 mesi fa, e Carlos Sainz e Charles Leclerc si possono solo accontentare di un sesto e un settimo posto al traguardo: una situazione preoccupante considerando che l’assetto era stato studiato principalmente per i 50 giri della gara odierna.

Positiva l’Alpine, ottava e nona con Ocon e Gasly che hanno mostrato ancora una volta un buon passo, addirittura non lontano da quello della Ferrari.
Magnussen conquista il primo punto stagionale per la Haas con un gran sorpasso su Yuki Tsunoda, fortunato anche lui con l’uscita della Safety Car ma ancora una volta a pochi secondi dalla zona punti con una vettura semplicemente non competitiva.

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Brutta gara per l’Alfa Romeo che invece aveva ben figurato in Bahrain, tredicesima e diciottesima al traguardo, la McLaren rimane ancora un’incognita sia per gli importanti sviluppi che ci mostreranno la vera MCL60, che per l’incidente al primo giro tra Oscar Piastri e un’Alpine: l’australiano ha terminato la gara in quindicesima posizione, davanti a Norris, 17esimo.

Williams soffre su un circuito teoricamente adatto alla FW45: Alexander Albon si è ritirato a causa di un problema ai freni, dall’altra parte Sargeant ha battagliato con le McLaren negli ultimi giri tenendo dietro Lando Norris, magra consolazione per il pilota americano. La FW45 si difende bene nei rettilinei ma manca carico aerodinamico rispetto a tutte le altre vetture in griglia.

Autore: Andrea Vergani

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