Il GP Messico di Max Verstappen si è risolto in maniera diametralmente opposta rispetto alla gara di Austin di 7 giorni prima. In Texas, la difesa estrema dell’olandese su Lando Norris era stata tollerata dagli steward che, anzi, avevano penalizzato l’avversario restituendo di fatto al pilota della Red Bull la terza posizione. Al circuito Hermanos Rodriguez, invece, la Direzione Gara ha deciso di punire severamente il tre volte iridato sia per aver costretto il britannico fuori dai limiti del circuito in curva 4 sia per aver successivamente tagliato curva 7 superando nuovamente Norris. Entrambe le infrazioni sono state giudicate così gravi da meritare ben 10 secondi di penalità ciascuna, condizionando pesantemente il risultato finale di Verstappen, giunto al traguardo solo sesto.
Verstappen: “Non avevo aderenza, scivolavo molto”
Nel dopogara Verstappen, forse per evitare possibili altre condanne ai lavori sociali da parte della FIA per eccessi verbali, ha evitato di polemizzare con la decisione degli steward, concentrandosi di più sui problemi della sua Red Bull: “Onestamente, 20 secondi sono tanti, ma non ci piangerò sopra e non condividerò la mia opinione. Il problema più grande è che oggi è stata una brutta giornata in termini di ritmo di gara. Era abbastanza chiaro sia con le gomme medie sia con le dure. Questo è il mio problema e risalire al sesto posto è stato positivo, ma non sono riuscito a recuperare sulle Mercedes davanti. Non avevo aderenza, scivolavo molto e non riuscivo a frenare, quindi è stata dura“.
Le colpe della Red Bull per le penalità ricevute
A rendere Verstappen così diplomatico nel discutere delle penalità ricevute è forse anche la convinzione che queste siano figlie non tanto della sua condotta, ma delle situazioni in cui l’attuale scarsa competitività della RB20 lo mette: “Ho pensato che la penalità per l’episodio in curva 4 fosse un po’ più un punto interrogativo, mentre per curva 7 è quello che è. Onestamente, quelle due cose non sono un mio problema. Il problema è che siamo troppo lenti, ed è per questo che mi metto in quelle situazioni. Questo è il mio problema“.
Il nodo delle regole sui duelli in pista
Dopo gli episodi di Austin, la FIA ha deciso di riunirsi con i piloti per ridiscutere le regole d’ingaggio, ma ciò avverrà solo nel weekend del GP Qatar. Nel frattempo, altri episodi come quelli del Messico si sono aggiunti alla casistica che verrà discussa in Medio Oriente: “Lando e io non ci siamo toccati – ha aggiunto Verstappen – Quindi, stavamo solo gareggiando duramente. Ma alla fine della giornata, tutti parlano per sé nel briefing dei piloti. Le regole possono essere migliori? Forse sì, forse no. È sempre la stessa cosa. Voglio dire, guido semplicemente come penso di dover guidare. La settimana scorsa andava bene, questa settimana invece è arrivata una penalità di 20 secondi. Ecco cos’è, ma la vita continua…“.
Nonostante il sesto posto finale, Verstappen può comunque incassare il risultato del Messico senza preoccuparsi troppo. Norris gli ha recuperato solo 10 punti e il vantaggio nel mondiale Piloti rimane rassicurante a 4 gare dal termine: “Il vantaggio è ancora di 47 punti. Speriamo solo di poter essere un po’ più competitivi” ha concluso guardando già al prossimo appuntamento, in programma in Brasile tra meno di 7 giorni.