Il muretto Ferrari fa arrabbiare Leclerc e Hamilton: “Non era chiaro cosa volessero fare”

Luca Manacorda
05/05/2025

Viste le premesse del sabato, il settimo e ottavo posto conquistati dalle Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton nel GP Miami rappresentano probabilmente il massimo a cui si potesse aspirare prima del via, considerando anche il mancato arrivo della pioggia che avrebbe potuto mischiare le carte come durante la Sprint di sabato. Alle prestazioni deficitarie della SF-25 in questo weekend si è aggiunta però anche una gestione dei piloti in pista decisamente rivedibile da parte del muretto. Dopo il regime di Virtual Safety Car instaurato poco dopo metà gara, Hamilton si è ritrovato dietro a Leclerc con gomme Medie rispetto alle Hard del monegasco: l’inseguimento al sesto posto di Kimi Antonelli era sicuramente difficile, ma per essere quantomeno provato sarebbe servita una maggior reattività da parte degli ingegneri Ferrari che hanno invece perso tre giri prima di ordinare lo scambio di posizioni, innervosendo i piloti e perdendo l’occasione. Di positivo c’è che l’episodio non ha lasciato ruggini tra i due, come confermato dalle dichiarazioni rilasciate dopo la bandiera a scacchi.

Leclerc: “Non biasimo Lewis per le sue parole”

Nel dopogara Leclerc non ha nascosto la sua delusione, ma ha anche cercato di evitare polemiche pubbliche con la squadra: “Frustrazione tanta, tantissima, però ci sono cose di cui è meglio parlare col team ed è quello che faremo oggi. È stata una domenica molto difficile. Io ero tanto tanto arrabbiato, ho provato ad aprire la radio il meno possibile, però è stato difficile“.

Al termine del gran premio, durante le operazioni di peso Leclerc ed Hamilton si sono scambiati un paio di pacche sulla schiena e hanno discusso in maniera molto tranquilla, dimostrando come le tensioni emerse in gara erano sopratutto figlie della gestione deficitaria da parte del muretto Ferrari. Leclerc a riguardo ha poi dichiarato: “Le discussioni via radio? Non so cosa volesse Lewis, ma in ogni caso non lo biasimo. L’obiettivo per entrambi è massimizzare il risultato. Credo che non ci siano state abbastanza discussioni dal mio lato prima dello scambio di posizioni, in quel momento stavo cercando di conservare le mie parole per la fine. Poi mi è stato chiesto di spostarmi, cosa che ho fatto immediatamente. Alla fine, non ha funzionato, ma vabbè, è così che vanno le cose“.

La fiducia di Leclerc verso la SF-25, cresciuta dopo il podio in Arabia Saudita, è tornata ad incrinarsi dopo questo weekend disastroso che ha visto la Ferrari in lotta con la Williams più che con gli altri tre top team: “È da quattro gare inclusa questa, quindi dal precedente triple header, che dico che stiamo estraendo il massimo del potenziale della macchina. Prima ce n’era un po’ di più, l’abbiamo dimostrato nel triple header, mentre in questo weekend non ce n’era proprio. Dobbiamo capire perché, il feeling che ho avuto positivo nelle tre gare precedenti non l’ho avuto questo weekend. Dobbiamo capire come mai, ma non siamo abbastanza veloci. Io ci credo sempre. Dopo una giornata così ovviamente la frustrazione è alta, quindi non è che voglio essere positivo dopo oggi, ma ci crederò fino alla fine e la metterò tutta fino alla fine. Però dobbiamo essere migliori, dobbiamo ovviamente migliorare la macchina perché per adesso non ci siamo“.

Hamilton: “La squadra deve prendere le decisioni più velocemente”

Risalito faticosamente dal dodicesimo posto da cui partiva, superando in pista Isack Hadjar ed Esteban Ocon e approfittando della VSC per scavalcare Yuki Tsunoda, Hamilton era arrivato alle spalle di Leclerc sfruttando la battaglia del monegasco con Carlos Sainz per superare anche lo spagnolo. È in quel frangente che la comunicazione tra i piloti e il muretto Ferrari è stata fallimentare, con Hamilton che si è lamentato a più riprese del mancato scambio di posizioni, ricordando come in Cina avesse lasciato passare subito il compagno di squadra in una situazione analoga.

Hamilton (Ferrari)

Ai microfoni, Hamilton ha confermato come il problema sia stato della squadra: “Lo risolveremo internamente, lo scopriremo… Non siamo dove vorremmo essere, Charles e io. La squadra deve prendere decisioni più velocemente; abbiamo perso tempo prezioso litigando tra di noi“.

Parlando dei suoi messaggi piccati rivolti al suo ingegnere di pista Riccardo Adami e al muretto Ferrari, verso i quali nel finale ha rivolto anche un sarcastico “volete che faccia passare anche Sainz?” dopo aver ridato la posizione a Leclerc, Hamilton ha spiegato: “In quel momento ero un po’ frustrato sicuramente. È solo che non era chiaro cosa volessero fare e non è la situazione giusta per un team. Innanzitutto non vogliamo essere in quella posizione. Poi io ero su una strategia diversa, avevo la gomma più veloce e la macchina stava cominciando a darmi ottime sensazioni. Vedevo le macchine lì davanti, ho detto ‘Magari riesco a prenderli’ ma proprio lì ho perso tantissimo tempo. Charles era con la gomma che io avevo prima e che non era buona, almeno inizialmente, e chiaramente stava faticando davanti a me. Ho perso tantissimi secondi dietro Charles, ci hanno messo tantissimo tempo a prendere quella decisione, per cui in quel momento ero sicuramente frustrato“.

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