Mercedes può ancora sperare nel 2025? Come cambia la stella a tre punte

Loris Preziosa
24/02/2025

Il 2025 rappresenta per la Mercedes un importante cambiamento. L’addio di Lewis Hamilton è stato senz’altro il punto da cui la stella a tre punte è dovuta ripartire per tracciare un nuovo capitolo della propria storia, ma non si tratta dell’unico snodo. Da quanto sono entrate in vigore le attuali regolamentazioni tecniche, nel 2022, la Mercedes non ha mai sfornato un progetto realmente funzionante. Se da un lato, guardando all’ulteriore ciclo tecnico che si aprirà nel 2026, questa stagione potrebbe essere considerata come un anno di transizione, dall’altro non si può non considerare lo status della scuderia di Brackley. Un team come la Mercedes può permettersi un eventuale quarto passaggio a vuoto consecutivo?

Un triennio nell’ombra per la Mercedes

Il lungo periodo di dominio che ha caratterizzato i primi anni dell’era turbo-hybrid sembra oggi un qualcosa lontano anni luce rispetto a ciò che sta raccontando il presente. Da quando è entrato in vigore l’attuale regolamento tecnico nel 2022, la Mercedes ha ottenuto un totale di cinque vittorie in tre anni, quattro delle quali maturate lo scorso anno. Un bilancio difficile da digerire per una squadra che nel suo periodo immediatamente precedente aveva conquistato 15 titoli mondiali fra piloti e costruttori. Lo stesso Toto Wolff ha più volte ribadito un ‘mea culpa’ per aver perseguito linee tecniche che poi non hanno portato a risultati concreti. L’esempio più lampante è senz’altro la filosofia zero-sidepods, introdotta sulla W13 del 2022 e poi replicata anche sulla W14, quantomeno nel progetto iniziale, per poi essere abbandonata a stagione in corso. La Mercedes è poi una delle squadre che ha più sofferto il fenomeno del porpoising, più volte in maniera importante anche nella scorsa stagione, quando la F1 era ormai entrata nel suo terzo anno di ciclo tecnico. Uno scenario di tale portata ha messo in difficoltà persino una leggenda del calibro di Lewis Hamilton, che dopo essersi reso protagonista di imprese di ogni genere si è trovato a remare fra le difficoltà di una serie di monoposto che raramente lo hanno fatto sorridere.

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Russell-Antonelli: come cambia la metodologia di lavoro della squadra

L’ingresso di Andrea Kimi Antonelli all’interno del box rappresenta l’apertura di un nuovo capitolo per la Mercedes, sia guardando all’esperienza in macchina, che Kimi costruirà man mano nel corso della stagione, ma soprattutto guardando alla metodologia di lavoro del team. Il passaggio da un campione del mondo ad un rookie necessiterà di un naturale periodo di adattamento, al fine di costruire quella perfetta sinergia fra pilota e squadra. Al tempo stesso bisogna però sottolineare come negli ultimi mesi dello scorso anno la presenza del pilota bolognese nel garage sia stata sempre più assidua, così come le prove in pista, fra i test TPC, le sessioni FP2 e i rookie test di Abu Dhabi. Intanto però, la fascia di capitano passerà ad un George Russell che nel 2024 ha dimostrato di aver compiuto dei passi in avanti, sia sul fronte del pilota che su quello dell’approccio al lavoro. Nelle occasioni in cui mezzo lo ha concesso, Russell ha spesso messo in pista non solo velocità ma anche solidità, disputando gare come quella di Las Vegas, in cui è rimasto lucido nel confronto serrato con Leclerc e ha inanellato un ritmo tale da sbaragliare la concorrenza. Da menzionare poi l’aspetto della qualifica, dove anche qui ha mostrato degli step in avanti. Nella stagione alle porte spetterà quindi a lui fornire i feedback legati alla crescita della W16 in termini di confronto con la vettura precedente, offrendo un metro del miglioramento tecnico. Il britannico sarà poi un importante strumento anche per Kimi Antonelli, che al proprio talento potrà affiancare l’esperienza di un compagno cha ha già alle proprie spalle tre anni di lavoro con la squadra.

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Obiettivo 2026, ma c’è uno spiraglio di luce anche per il 2025

Indipendentemente da quello che sarà il rendimento del giovane talento cresciuto nell’Academy Mercedes, la scelta del debutto nel top team è stata valutata considerando ogni aspetto. Dal momento che, come ribadito anche dallo stesso Toto Wolff “non bisogna aspettarsi una sua vittoria a Melbourne”, è lecito pensare che questo 2025 possa rappresentare un anno di transizione per la stella a tre punte. Un’annata per mettere tutti i tasselli al loro posto in vista di quello che sarà l’appuntamento del 2026, a cui sarà fondamentale non arrivare impreparati. In quel caso, un avvio in ritardo condannerebbe la squadra ad una rincorsa affannosa, sulla falsariga degli ultimi tre anni. Al tempo stesso però degli spiragli di luce non mancano, già in vista di questo campionato. Dopo il primo terzo di gare del 2024, il DT James Allison aveva sottolineato che erano state individuate delle risposte importanti sul fronte tecnico, a tal punto da affermare: “come abbiamo fatto ad essere così stupidi?” Il denominatore comune degli ultimi tre anni Mercedes è stata una ristretta finestra di utilizzo delle monoposto, che ha condannato la squadra a continui up and down prestazionali anche nell’arco del singolo weekend di gara. Nel 2024 però, nelle occasioni in cui la W15 ha operato in questa finestra, la Mercedes ha trovato prestazioni anche ottime, a tal punto da stupire la squadra stessa. Escludendo infatti la vittoria in Austria, i successi conquistati a Silverstone, Spa e Las Vegas sono stati frutto di prestazioni a tratti dominanti. Ciò fa pensare che, se con la W16 si trovasse la quadra in termini di allargamento della forbice di competitività, la Mercedes potrebbe avere in tasca tutto il potenziale per essere della partita per obiettivi importanti.

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