Il GP dell’Arabia Saudita chiude la prima tripletta del mondiale 2025. A Sakhir, teatro della scorsa gara, la McLaren è tornata a dettare legge come da previsione, pur con il solo Oscar Piastri. L’assenza di Norris da secondo gradino del podio ha fatto notizia, con le difficoltà dell’inglese che vanno di pari passo con una Formula Uno dai valori sinora estremamente mutevoli. Insomma, non è da escludere che anche a Jeddah ci saranno sorprese. In attesa del GP, scopriamo, dunque, le cinque domande a cui il GP dell’Arabia Saudita proverà a dare risposta.
La McLaren sarà attaccabile?
Il dominio messo in mostra da Oscar Piastri in Bahrain ci ha detto di una coppia pilota-vettura particolarmente solida, seppur probabilmente con una sorpresa rispetto a quanto ci si attendeva ad inizio anno. Senza nulla togliere alle qualità dell’australiano, che alla sua terza stagione in F1 sta dimostrando di aver raggiunto una buona maturità, prima di Melbourne in molti erano pronti a scommettere su un Lando Norris nel ruolo “leader” della scuderia di Woking. L’inglese sinora non ha però saputo mantenere le aspettative, e con lui anche la leadership nel mondiale vacilla. Muovendo alla MCL39, per far fronte alle caratteristiche da medio-basso carico dell’impianto saudita, la scuderia guidata da Andrea Stella adotterà una nuova ala posteriore. Rimedio che, nelle speranze di Woking, dovrebbe garantire un certo margine ai piloti anche su una pista sulla carta meno favorevole alla vettura inglese rispetto alle precedenti.
Mercedes o Red Bull: chi è pronto ad approfittare?
Naturalmente a sperare l’opposto sono i rivali della scuderia inglese, pronti ad approfittare di un calo prestazionale della MCL39. Ma chi, tra Mercedes e Red Bull parte da favorita a Jeddah? Verosimilmente la prima. La squadra della Stella si è resa sinora protagonista di un inizio campionato di eccellente livello, tanto da aver ottenuto più del doppio dei punti raccolti lo scorso anno dopo quattro Gp e ha trovato nel duo Russell-Antonelli una coppia solida forse oltre le aspettative. Proprio l’inglese in Bahrain ha compiuto un autentico miracolo, chiudendo al secondo posto nonostante le centraline avessero mandato in tilt DRS e Brake by Wire della sua W16, e guarda ora alla grande velocità in rettilineo della sua monoposto per un nuovo weekend da protagonista in Arabia. Maggiori punti di domanda in casa Red Bull. La RB21 è uscita con le ossa rotte dalla trasferta di Sakhir, ma le caratteristiche del circuito che ospiterà il GP dell’Arabia Saudita, che richiede un assetto rigido ed è poco esigente con gli pneumatici, dovrebbero aiutare Verstappen e Tsunoda.
Ferrari cerca conferme, il nuovo fondo è all’altezza?
Paragrafo a parte per la Scuderia che, nonostante un inizio di mondiale ben distante dai fasti invernali, non può certo dirsi fuori dai giochi. In Bahrain sulla SF-25 ha fatto il suo esordio il primo pacchetto di aggiornamenti della stagione, con il nuovo fondo promosso dopo un lavoro di comparazione svolto nel corso delle libere. La buona notizia per il team di Maranello arriva proprio dalla bontà dei primi sviluppi deliberati dalla fabbrica, con Leclerc in lizza per il podio in Bahrain prima dell’ingresso in pista della Safety Car. Un nuovo responso arriverà ora dal circuito di Jeddah, dove la Rossa potrà proseguire nel percorso di analisi delle novità (sulla SF-25 non sono attese ulteriori componenti se non modifiche track-related) e, chissà, magari puntare al primo podio stagionale. Con una McLaren più attaccabile, l’occasione è concreta.
Haas: sarà ancora suo il ruolo di best of the rest?
Sinora la scuderia americana si è dimostrata la migliore del centro-gruppo. Un risultato eccellente, che si pone in continuità con un finale di stagione 2024 in crescendo e va di pari passo con i notevoli miglioramenti di Oliver Bearman. L’inglesino, dopo i tre GP corsi tra Ferrari e Haas dello scorso anno, sta dimostrando di aver un buon piede nel suo primo anno da titolare, tanto da precedere il ben più esperto Ocon nella classifica piloti. Quanto al mezzo meccanico, l’efficace VF-25 supererà il test di un circuito con molte curve veloci dopo il primo aggiornamenti al fondo?. Ad insidiare la scuderia made in USA saranno verosimilmente Williams e Racing Bulls, con entrambe le squadre che hanno dimostrato di essere decisamente in forma il sabato salvo poi perdere di prestazione rispetto alla Haas durante la gara. Discorso opposto per la Alpine, che solamente in Bahrain è riuscita a sfruttare il buon passo dopo una convincente qualifica.
Pirelli mischia le carte: gomme più morbide, quante soste?
Per la prima volta in questo 2025 – e dopo alcune scelte conservative – Pirelli ha scelto di variare la gamma di gomme disponibili per il fine settimana di Jeddah, adottando una serie di mescole (C3, C4 e C5) più morbide rispetto allo scorso anno. La scarsa abrasività dell’asfalto saudita, unita alle temperature della corsa, hanno spinto il fornitore italiano ad accantonare la gomma C2 (che nel 2024 ha dimostrato di non subire particolare degrado). La scelta apre all’interrogativo sul numero di soste che i team decideranno di effettuare, con lo scarso degrado complessivo che lascia comunque presagire una singola chiamata in pit lane. Sicuramente ad influenzare l’andamento della corsa sarà l’eventuale ingresso in pista della Safety Car, sinora protagonista in tutte le precedenti edizioni della corsa.