Il mondiale di F1 corre veloce e nemmeno il tempo di analizzare il GP d’Olanda dominato dalla Mclaren, che le vetture di F1 sono già in pista a Monza. Sedicesimo appuntamento di ventiquattro, quindi nove appuntamenti al termine di uno dei mondiali più spettacolari, per valori in pista, degli ultimi 10 anni se consideriamo che dei quattro top team, solamente Checo Perez non ha ancora vinto un Gran Premio. Negli ultimi mesi la pista di Monza si è rifatta completamente il look, con importanti lavori che hanno coinvolto l’esterno e soprattutto l’interno. A parlarne sono stati i piloti, ma anche Mario Isola che ha fornito il suo punto di vista sulle modifiche e come queste impatteranno sulle gomme.
Nuovi cordoli di Monza: molti piloti insoddisfatti, Leclerc invece vede il lato positivo
Tra le altre cose, è stato riposato completamente l’asfalto, oltre ad essere stati rivisti gran parte dei cordoli, ora più bassi e che hanno reso quindi curve iconiche come la Ascari molto più semplici e dirette. Non è un caso che la gran parte dei piloti ha criticato questo modifica, perchè “la pista ha perso un pò del suo carattere old-school” ha fatto sapere Daniel Ricciardo. L’unico che ha mostrato una certa positività a riguardo è stato Charles Leclerc, sorprendentemente poichè sappiamo come la SF-24 ami aggredire i cordoli. Tuttavia, non in tutte le condizioni come ha spiegato il monegasco: “Siamo forti sui cordoli se li affrontiamo alle basse velocità, come a Monaco, mentre qui a Monza è una pista da alta velocità. Per questo, in caso di riscontri negativi, non sarei rimasto deluso delle modifiche ma vediamo nelle libere come andrà”.
C’è poi un altro tema che dovrà essere tenuto in considerazione dai piloti e soprattutto dalla Pirelli, ossia la ghiaia che potrebbe essere portata in pista per via della nuova configurazione dei cordoli e di come è fatta la parte esterna. “Nelle prove libere terremo molto d’occhio la ghiaia, perchè adesso è molto più vicina ai cordoli e quando giravano le vetture GT nei test effettuati dopo la riasfaltatura, la pista si è sporcata parecchio per cui chiaramente da parte nostra ci sarà molta attenzione a controllare eventuali tagli generati dalla ghiaia” ha fatto sapere Mario Isola in una conferenza stampa con la stampa italiana.
Pirelli: il grip è più elevato e la pista nella ‘nuova’ configurazione è più veloce di oltre un secondo
Una nuova riasfaltatura porta con sè gioco forza il dubbio grip del nuovo asfalto e, alcuni commenti post test vetture GT, avevano lasciato dei forti dubbi. La Pirelli però è convinta, soprattutto dopo le misurazioni effettuate poche ore prima dell’inizio delle prove libere ,che il grip sia ottimo e soprattutto migliore rispetto a quello della passata stagione. “Una volta misurato il grip, ci è risultato buono o comunque migliore di quello dell’anno scorso.” – ha confermato Mario Isola – “Questo asfalto però potrebbe generare un maggior surriscaldamento degli pneumatici perché è molto nero e, con le alte temperature che ci aspettiamo, si scalderà molto”. Sulla pista brianzola non è stato effettuato alcun trattamento ad alta pressione, tant’è che è rimasto ancora una strato di bitune in superficie. “Questo di solito genera una rugosità più bassa, quindi in teoria l’asfalto ha meno grip ma in realtà il grip adesivo è migliore. Maggior grip significa anche generare più calore, con poca usura però perché è liscio, e tendenzialmente questo calore ti rimane nella mescola e quindi genera del surriscaldamento termico, che si traduce in degrado”.
Un surriscaldamento che potrebbe tradursi in blistering, ossia quell’effetto che tende a generare delle bolle d’aria dall’interno verso l’esterno dello pneumatico, provocando veri e propri buchi che comportano la sostituzione dello pneumatico. “Ci potrebbe essere blistering? Si, anche se in realtà abbiamo visto che con le mescole di ultima generazione è praticamente scomparso. Più che blistering potrebbe verificarsi un po’ di porosità superficiale” ha fatto sapere Mario Isola. Un asfalto con maggior grip e più liscio, associato a dei cordoli più bassi, renderanno la pista di Monza molto più veloce rispetto allo scorso anno se pensiamo che le simulazioni (teoriche) vedono un tempo della pole di 1.19.1, ben 1.2 secondi più veloce della pole 2023. Tempi che dovrebbero fortemente abbassarsi con il passare della sessioni anche perchè Pirelli si aspetta molta track evolution. “A causa dei lavori che ci sono stati, c’era ancora parecchia polvere che durante il fine settimana si pulirà.” ha fatto sapere un Mario Isola che crede ad una strategia a singola sosta in ingresso al fine settimana. “Il pit stop qui a Monza lo paghi 25 secondi. L’anno scorso abbiamo fatto un po’ di analisi sulle gare a una o due soste e abbiamo visto che sopra i 25 secondi spesso cercano di fare una sola sola, perché poi 25 secondi da recuperare in pista non è poco”.