Haas: la Cina nasconde i problemi della VF-25, a Suzuka primi correttivi per il bouncing

Paolo D’Alessandro
28/03/2025

Due weekend che raccontano le facce della stessa medaglia per la Haas. Dall’incubo dell’Australia al sogno di Shanghai, dove la scuderia americana ha messo entrambe le VF-25 a punti ed ha ripreso il suo cammino. Non deve però essere cancellato quanto visto a Melbourne e Cina non deve illudere .“Ancora non abbiamo risolto i nostri problemi” ha infatti avvertito il Team Principal, Ayao Komatsu.

Correlazione Haas – Ferrari? Secondo il team americano i problemi della VF-25 non riguardano i componenti in comune con la SF-25

Dopo un primo weekend disastroso è stato molto semplice mettere a paragone quanto fatto dalla squadra di Frederic Vasseur e quella del tecnico giapponese, cercando di individuare fattori che possono avere in comune i problemi delle due squadre. Sin da Melbourne è stato lo stesso Komatsu a voler sottolineare come le difficoltà delle due squadre non fossero da mettere in paragone, né ci fosse bisogno di trovare un comune denominatore: si soffre di problemi diversi. Come analizzato, la SF-25 sta combattendo con un inattesa morbidezza del posteriore, che non permette di utilizzare le altezze da terra sperate,  perdendo quindi della prestazione per evitare – come però avvenuto in Cina – di viaggiare troppo bassi e consumare eccessivamente lo skid, imbattendosi in una squalifica. In Australia si è alzata la macchina e si è perso completamente la finestra di utilizzo; in Cina ci si è presi un rischio ma i calcoli si sono rivelati errati e questo richiederà una lunga analisi a Maranello per provare a presentarsi a Suzuka con una migliore ottimizzazione del setup, per sfruttare il potenziale visto, per esempio, nella Sprint Race.

Allo stesso tempo Haas soffre di alcuni problemi al posteriore ma, secondo il team, non riguardano la sospensione posteriore e il cambio prodotti a Maranello e presenti anche sulla VF-25. Tolto anche ogni dubbio sulla sospensione anteriore, rimasta la push rod della passata stagione, semplicemente ottimizzata in casa dai tecnici guidati da Andrea De Zordo. Come ha avuto modo di spiegare già in Australia Komatsu, in Haas stanno avendo dei problemi di “oscillazione aerodinamica” che partono da una mancata correlazione tra pista e simulatore. Nulla di nuovo in Formula 1, soprattutto con questa generazione di vetture. Un piccolo campanello d’allarme, erroneamente ignorato, era suonato già nei test in Bahrain. “Esteban (Ocon) oggi si sente in colpa di non averci avvisato, ma non pensava fosse un problema di questo tipo” ha rivelato Komatsu, spiegando come in Bahrain, durante in test, la Haas soffrisse nelle curve veloci, ma non in tutte, questo a causa della conformazione della pista. Inoltre, come impatto sul tempo, non gli si è dato un grande peso e per questo non ci sono stati grossi allarmi, migliorando anche l’handling della vettura tramite modifiche al setup. In Australia poi però tutto è venuto a galla, con la Haas che nei tratti più veloci (ad esempio curva 9-10) pagava un deficit incredibile, più di 3 decimi dai rivali, non recuperando poi nei tratti più lenti o in rettilineo.

Il bouncing è ancora presente! La Haas corre ai ripari per ritrovare carico nel veloce

Purtroppo per Ollie Bearman ed Esteban Ocon, i due alfieri della Haas si sono trovati a dover gestire una VF-25 ‘saltellante’ nei tratti veloci, perdendo irrimediabilmente carico e soprattutto con pochissima fiducia di aggredire quei tratti in cui serve portare molta velocità in curva, facendo affidamento però su una monoposto stabile e composta. A Melbourne hanno sofferto terribilmente questo fattore, generato esclusivamente da anomalie aerodinamiche riconducibili al fondo. “Abbiamo un problema dinamico ed aerodinamico. E’ una combinazione di oscillazioni aerodinamiche e di deportanza al posteriore” ha spiegato Komatsu. La squadra si è subito adoperata per intervenire puntando la propria attenzione sul fondo, principale responsabile delle perfomance di questa generazione di monoposto. Ci siamo persi qualcosa durante l’inverno, è vero. Però ho detto ai miei ragazzi che mi fido di loro. Sono gli stessi che hanno prodotto dei pacchetti di aggiornamenti che hanno funzionato bene l’anno scorso. Dobbiamo lavorare duro e trovare la soluzione ai nostri problemi, senza puntare il dito contro nessuno, ma analizzando dove potevamo fare meglio” ha dichiarato Komatsu. I primi correttivi dovrebbero giungere già a Suzuka, con Haas che si presenta più aggressiva anche in fatto di aggiornamenti, volendo spingere (come faranno molte scuderie) in questo inizio di stagione, prima di passare il focus in fabbrica sul progetto 2026, spostando man mano sempre più risorse in quella direzione.

In Cina si è vista una reazione, ma il Team Principal giapponese ha subito voluto mettere tutti in guardia “E’ un qualcosa legato di più alle caratteristiche della pista che hanno nascosto alcuni nostri problemi. A Suzuka non sarà così. Sarà come l’Australia? Non lo so”. La pista di Shanghai è venuta incontro al team Haas per diversi fattori: il tempo si faceva maggiormente in rettilineo e soprattutto nei tratti lenti, con poche curve ad alta velocità. In più, dopo i dati raccolti in Australia e le modifiche di assetto correlate, la Haas ha optato per un’ala più carica in Cina proprio per dare più forza al posteriore, utilizzando assetti meno aggressivi e rigidi, ma sacrificando un po’ di velocità di punta. Per ovviare a qualche km/h di punta in meno, gli ingegneri di Komatsu sono stati però brillanti e perfetti in gara con due ottime strategie, diversificate, per Ocon e Bearman. Alla fine le squalifiche delle due Ferrari hanno poi ulteriormente aumentato il bottino finale, un aiuto inatteso, ma la fortuna aiuta gli audaci e la squadra americana si è meritata sul campo, con una reazione tecnica notevole, dopo un primo weekend molto difficoltoso.

Autore