Le gare a Melbourne e Shanghai hanno riservato alcune sorprese per quanto riguarda le squadre inseguitrici di McLaren: dopo due weekend Mercedes ha conquistato 57 punti, davanti ai 36 di Red Bull e ai 17 di Ferrari. Per caratteristiche del tracciato e di Mercedes , il GP del Giappone può essere una buona occasione per dimostrare la competitività su un tracciato diverso rispetto a Cina e Australia. Il passo avanti effettuato dalla W15 alla W16 è stato molto positivo specialmente in termini di guidabilità e prevedibilità della nuova vettura, in chiara contrapposizione con le versioni precedenti, e i risultati si sono visti chiaramente finora. Avendo terminato il 2024 in chiara posizione di quarta forza, le prospettive per l’inizio dell’anno non erano le migliori considerando il forte carry-over dalle vetture passate, ma il passo avanti effettuato dagli ingegneri a Brackley è stato molto positivo. George Russell e Andrea Antonelli sono riusciti ad estrarre il massimo delle prestazioni possibili dalla W16, una vettura che tuttavia mostra alcuni deficit significativi rispetto al riferimento imposto dall’ottima MCL39. Ferrari proverà ad estrarre più potenziale dalla SF-25, beneficiando anche da impostazioni di base meno rigide che la vettura accetta più volentieri.
GP Giappone: Mercedes riuscirà a consolidarsi come prima inseguitrice?
Nel corso dei primi due appuntamenti McLaren ha dimostrato superiorità specialmente nei tratti a bassa velocità, facendo la differenza nel terzo settore a Melbourne e a Shanghai. L’importanza della conoscenza degli pneumatici nel vantaggio accumulato in questi tratti ha spinto il Paddock a parlare di ‘Formula Gomme’, vista l’importanza delle coperture Pirelli da cui dipende una buona fetta della competitività delle monoposto. Anche da parte dei piloti stessi può essere una difficoltà riscontrata specialmente in Qualifica: nel Q3 in Cina il pilota italiano ha sofferto da questo punto di vista e l’obiettivo dal GP del Giappone sarà quello di migliorare la gestione degli pneumatici al sabato per avvicinarsi a un ottimo qualificatore come George Russell, che con il quarto posto in Australia e il secondo posto in Cina si è guadagnato una buona fetta dei due podi nelle prime gare stagionali.
La principale difficoltà della W16 è erede diretta della sua predecessore, ed è individuabile nelle curve a bassa velocità. È qui che McLaren ha costruito il vantaggio finora rispetto alla seconda forza nel campionato, oltre che nelle curve a media e alta velocità, mentre la MCL39 ha qualche carenza in termini di efficienza aerodinamica, un fondamentale non sollecitato particolarmente sullo storico tracciato giapponese, che prevede una sola zona DRS e due rettilinei lunghi. Saranno comunque da tenere d’occhio i livello di efficienza della vettura di Woking, leggermente peggiorati tra Melbourne e Shanghai, per valutare ulteriormente i possibili effetti della direttiva tecnica sulle ali posteriori. Parlando di Mercedes, la monoposto è riuscita ad essere competitiva nonostante l’importanza delle curve a bassa velocità nei primi due appuntamenti stagionali, e i presupposti per fare bene nel GP del Giappone ci sono. Il circuito di Suzuka prevede principalmente curve a media e alta velocità, che porteranno le squadre a sviluppare le impostazioni per massimizzare le prestazioni in queste zone di pista. Negli ultimi anni questo ha indirizzato il guadagno, o le perdite, proprio nei tratti più lenti del tracciato, dove chi può beneficiare della “coperta lunga” può fare la differenza.
Nel fine settimana la nuova stella sarà Yuki Tsunoda, nato a circa 200 km dalla Prefettura di Mie – dove si trova Suzuka. L’ormai ex pilota di Racing Bulls ha atteso a lungo il passaggio nella scuderia principale dal suo approdo a Faenza nel 2021 e le grandi difficoltà di Liam Lawson di inizio stagione hanno aperto la strada a questa opportunità. Senza test invernali e avendo saltato le prime due gare stagionali, parlare di confronto con il compagno di squadra è molto delicato, specialmente se il compagno è Max Verstappen: dal dopo Ricciardo, Red Bull è alla disperata ricerca di un pilota che sappia gestire la monoposto ed essere competitivo con costanza. La soluzione attuale sembra essere l’ultima spiaggia per la squadra di Christian Horner, ma anche per lo stesso Tsunoda che dovrà guadagnarsi un sedile in Formula 1 per il 2026. Nelle prime due gare Lawson ha mostrato difficoltà nella gestione della RB21 nei tratti a bassa velocità, poco presenti qui in Giappone, dove la vettura è molto poco bilanciata. A Tsunoda è assegnato l’arduo compito di tenere sotto controllo il toro, e non essere catapultato fuori da Milton Keynes.
GP Giappone: Pirelli sceglie la gamma più dura per il forte stress sull’asse laterale
La scelta di Pirelli in occasione del GP del Giappone è ricaduta sulla gamma più dura a disposizione. Gli alti livelli di stress a cui si sottoporranno gli pneumatici nei curvoni veloci di Suzuka rendono quest’ultima una scelta obbligata: entrambi gli assi subiranno livelli di carico tra i massimi stagionali, e l’asfalto ha alti livelli di aderenza e abrasività. In particolare il primo settore è stato riasfaltato totalmente, con importanti miglioramenti attesi in termini di grip che si rifletteranno sui tempi totali. Per il fine settimana sono previste temperature piuttosto basse, intorno ai 15/17 gradi dell’aria per tutti e tre i giorni, con possibili conseguenze sulla strategia di gara se il degrado dovesse rivelarsi più contenuto rispetto a 12 mesi fa. Il venerdì sono attesi venti forti, mentre la probabilità di pioggia in vista della giornata di domenica si aggira intorno al 50%.
L’anno scorso la strategia più gettonata è stata quella a due soste, ma Ferrari e Charles Leclerc sono riusciti a portare al termine i 53 giri con una sola fermata ai box, guadagnando diverse posizioni. Il primo giorno di azione potrà dare i primi dati sul livello di degrado atteso e, di conseguenza, le strategie più veloci attese per il GP del Giappone. L’importanza della track position a causa della mancanza di lunghi rettilinei e staccate importanti, suggerisce che la scelta potrebbe essere indirizzata verso la sosta singola se sarà possibile.