Il GP Stati Uniti si preannuncia una gara tiratissima, dove ogni dettaglio potrà fare la differenza. Un antipasto lo abbiamo avuto con la Sprint di sabato: 19 giri ricchi di battaglie e sorpassi dove i piloti non si sono risparmiati. Le gomme Medie C3 in generale hanno coperto bene la distanza iniziando a dare segni di cedimento solo nel finale, tranne per alcune evidenti eccezioni come la Mercedes di George Russell andato presto in crisi con gli pneumatici tanto da crollare dal secondo al quinto posto, con 15,7 secondi di ritardo dal vincitore Max Verstappen.
Mario Isola: “Doppia sosta chiaramente strategia più veloce”
La Sprint è stata un utile test per i team e per la stessa Pirelli per prevedere ciò che potrà avvenire questa sera nel GP Stati Uniti. Secondo la casa milanese, la strategia obbligata prevederà per tutti due soste, ma ci potrebbero essere differenze nella scelta delle mescole e nella lunghezza degli stint. La situazione iniziale riguardo i set a disposizione è quasi identica per tutti i top team, con la sola Red Bull che ha un treno di Medie in più, ma comunque già usato.
Mario Isola, direttore di Pirelli Motosport, ha spiegato: “I 19 giri della Sprint sono stati un’ottima opportunità di vedere all’opera la Medium sulla lunga distanza, visto che sarà questa la mescola più gettonata nella gara di domenica. Pochi piloti si sono risparmiati e così abbiamo potuto raccogliere dati interessanti ma non sorprendenti. Su una pista dove la sosta ai box non è particolarmente lunga (20”5) la doppia sosta è chiaramente la strategia più veloce e, con nove squadre su dieci che hanno già utilizzato un set di Hard nell’unica sessione di prove libere di venerdì, è chiaro che l’opzione più verosimile vede l’impiego di due set di C3 e del rimanente di C2“.
Le possibili alternanze tra le mescole
Con il doppio pit-stop come opzione quasi obbligata, i team potrebbero giocare soprattutto sull’ordine di utilizzo delle mescole: “Per quanto riguarda la successione degli stint, onestamente ci aspettiamo che tutti proveranno ad iniziare la gara con la Medium. Quindi, per ricapitolare: la strategia più veloce prevede – basandoci sulle analisi preliminari – un primo stint con la C3 con pit-stop fra il giro 16 e il 22 per passare alla C2 e con la seconda sosta fra il giro 35 e il 41 per chiudere ancora con la C3. Chi volesse invece finire la gara sulla C2, potrebbe fermarsi la prima volta fra il giro 11 e il 20 e la seconda fra il 32 e il 38“.
Ad Austin, la distanza dalla partenza all’insidiosa curva 1 non è indifferente e può permettere di guadagnare subito qualche posizione, come mostrato da Lando Norris al via della Sprint. Non è da escludere, per chi volesse prendersi un rischio maggiore, una terza possibilità strategica, ossia quella della partenza con la gomma Soft: “Infine, come terza ma remota opzione, c’è l’utilizzo di tutte e tre le mescole – ha aggiunto Isola – Partenza su C4 (prima sosta fra il giro 10 e il 14), passaggio alla C2 (seconda sosta fra il 34 e il 40) e chiusura sulla C3“. Nessuna possibile variabile arriverà invece dal meteo: ad Austin oggi è previsto cielo sereno e temperature piuttosto elevate, con quella dell’aria che arriverà a sfiorare i 30 gradi durante lo svolgimento del GP Stati Uniti.
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