L’aria di Monza sembra far bene al prossimo ferrarista Lewis Hamilton, autore della migliore prestazione nelle FP2 del GP Italia. In una sessione che ha vissuto una nuova interruzione piuttosto lunga per l’incidente di Kevin Magnussen, il britannico ha brillato anche nei long run, oggi fortemente condizionati dal graining e sui quali restano ancora molte domande senza risposta in vista di domenica. Dopo l’incidente del mattino di Andrea Kimi Antonelli che ha costretto i meccanici della Mercedes a un intenso lavoro di riparazione sulla monoposto, George Russell ha dovuto attendere quasi mezz’ora prima di poter iniziare a girare in pista, con un programma di lavoro dunque ridotto e sfasato rispetto agli altri piloti. Decisamente un avvio in salita per il britannico.
Simulazione qualifica: Hamilton svetta di un soffio, 5 piloti in un decimo
La sessione è iniziata con ancora tanto caldo all’Autodromo Nazionale di Monza, così come sarà nei prossimi giorni: 34 gradi l’aria, 46 l’asfalto nonostante il sole avesse ormai iniziato a scendere all’orizzonte. Quasi tutti i piloti hanno scelto di iniziare montando gomme medie, con Lando Norris e Lewis Hamilton che ottengono i migliori della prima fase sul piede dell’1:21.6, di fatto la stessa prestazione con cui Max Verstappen aveva chiuso in testa le FP1. Un netto progresso è stato fatto segnare da Carlos Sainz con il crono di 1:21.264, poi migliorato di un decimo dall’altra Ferrari di Charles Leclerc che ha chiuso così al comando questa prima fase della sessione, dando segnali incoraggianti sulla competitività della SF-24 presentatasi a Monza con un importante pacchetto di aggiornamenti. La simulazione di qualifica vera e propria ha visto i top team confermare il grande equilibrio di quest’anno: Hamilton ha ottenuto il miglior tempo, appena 3 millesimi meglio di Norris, ma Leclerc quinto è ad appena 15 centesimi. Il nuovo asfalto di Monza continua a creare problemi ai piloti: Verstappen ha dovuto abortire il primo giro lanciato in modalità qualifica per un errore in entrata della Parabolica simile a quelli già visti nelle FP1, mentre Kevin Magnussen ha perso il controllo della sua Haas alla seconda di Lesmo, finendo contro le barriere e provocando l’interruzione della sessione quando era da poco passata la mezz’ora.
Long run: incognita graining, ancora bene Hamilton
L’incidente del danese ha scombussolato i piani dei team, che di fatto hanno interrotto in anticipo il lavoro sulla qualifica, preferendo sfruttare gli ultimi 20 minuti per cercare di capire il consumo delle gomme sul passo gara. Si spiega così il ritardo nella classifica di questa sessione delle due Red Bull. La gomma preferita in questa fase è stata la Media, con la Soft dichiarata dalla stessa Pirelli non adatta per domenica. A Monza si prospetta dunque una gara a una sosta Media-Hard, anche se due cambi di pneumatici non sono ancora del tutto da escludere per ora. Anche sui long run si è confermato un grande equilibrio tra i top team, con McLaren, Red Bull e Ferrari in grado di arrivare subito attorno all’1:25. Oscar Piastri è sceso fino a 1:24.7, imitato da Verstappen, mentre Noris, Sainz e Leclerc sono arrivati sull’1:24.9. Questa prima simulazione è stata resa complicata dal graining che è andato a comparire piuttosto rapidamente sulle gomme di un po’ tutti i piloti. In quest’ottica, interessante la simulazione di Hamilton, partito lento con tempi superiori all’1:26, ma in grado di scendere sull’1:24 basso nel finale di FP2. In casa Mercedes, da registrare ancora un problema di surriscaldamento al sedile, di cui si sono lamentati entrambi i piloti. Di seguito, un primo focus sulle prestazioni cronometriche dei top team: