La FIA è intervenuta sui regolamenti sportivi con l’obiettivo di comare alcune “lacune” in vista del via della stagione 2025. Una prima modifica riguarda le vetture che, per violazione del regime di parco chiuso o per qualsiasi altra ragione, sono costrette a partire dalla pit lane. Fino allo scorso anno i team avevano studiato come “sfruttare” lo start dalla corsia box in alcune particolari occasioni. In caso di pioggia, ad esempio, le monoposto dei piloti penalizzati potevano scegliere di non prendere parte ai giri di formazione o persino ai giri extra alle spalle della Safety Car risparmiando, così, prezioso carburante e potendo attendere il via della corsa per montare immediatamente pneumatici intermedi (scavalcando così i rivali costretti ai box per il cambio gomme). Da quest’anno non sarà più possibile, con tutti i piloti che saranno obbligati a prendere parte ai giri di formazione (anche extra), potendo poi riprendere la via della corsia box in vista della partenza.
Il direttore di gara potrà ordinare lo stop di una vettura danneggiata
La FIA è poi intervenuta per regolamentare la circostanza in cui un pilota, dopo aver subito un incidente, tenti di riportare la vettura danneggiata ai box. A scatenare l’azione della FIA è stato – tra i tanti episodi – quanto successo a Sergio Perez nello scorso GP del Canada, quando l’ex pilota Red Bull perse il controllo della sua RB20 danneggiando l’ala posteriore. In quell’occasione il messicano provò ugualmente a raggiungere i suoi meccanici in pit lane, perdendo diversi detriti in pista e venendo poi sanzionato con tre posizioni di penalità per il successivo GP di Spagna. Ebbene, grazie alle modifiche apportare all’articolo 26.10 del regolamento, da quest’anno il direttore di gara FIA potrà ordinare ad un team di fermare immediatamente la vettura. Una sorta di bandiera arancio-nera dall’applicazione più rapida, dato che ora “ad esclusiva discrezione del direttore di gara, qualora si ritenga che una vettura presenti un danno significativo ed evidente ad una componente strutturale, il pilota può essere obbligato a lasciare la pista in condizioni di sicurezza”.