Alle sesta gara la Ferrari ha toccato il punto più basso di questo avvio di stagione con una performance lontana dal top. Tanto per fare un esempio in qualifica la SF-25 è stata solo 2 decimi migliore della problematica SF-23. Gomme migliori (più tenere), aero migliore dopo due anni di lavori in galleria, buona efficienza in termini di velocità massime e drs, nessun segno di porpoising. Eppure la vettura non ha praticamente mai preso vita se non a Jeddah. Una serie di prestazioni mai in linea con le attese mentre l’operatività sulle gomme rimane ignota. Il team di Maranello ha attraversato un brutto fine settimana dove solo la sprint, grazie al meteo che ha mischiato le carte, ha premiato ancora una volta Hamilton dopo una mossa della disperazione. Leclerc non è nemmeno partito per l’incidente con le intermedie, una mossa discutibile in termini di valutazione delle condizioni.
McLaren era intoccabile, anche Verstappen ha dovuto distruggere il suo primo stint pur di resistere vanamente. Il caldo di Miami ha reso la MCL39 più imbattibile che mai. Aleggia lo spettro di un dominio estivo che azzererebbe la motivazione della concorrenza. Tutto é in mano alla capacità dei piloti di non fare errori.
Potenziale della Ferrari inutilizzabile, il simulatore dice che esiste ma la pista no, ecco perché Vasseur ne parla
Non è un fatto puramente aerodinamico, la vettura semplicemente gira con impostazioni meccaniche inefficienti per la gara, questo sta compromettendo la qualifica. Per qualche ragione gli ingegneri non riescono a far funzionare la sospensione posteriore come dovrebbe. Potrebbe essere un problema di ancoraggi o di escursione. Secondo quanto appreso c’è in cantiere una nuova sospensione che potrebbe essere abbinata all’ultimo grande pacchetto ma i tempi non sono noti.
È un cambiamento molto delicato e totalmente inatteso a stagione in corso, non rapido, se non altro indica nettamente dove sia il problema e che non è di natura strettamente aerodinamica. La speranza è che le correzioni funzionino come un anno fa, dopo che la direzione tecnica fu improvvisamente vacante per l’addio di Cardile (che prenderà posto in Aston Martin da luglio prossimo). In quel momento Vasseur ha preso l’interim ma è stato colto certamente in contropiede mentre si entrava in una fase delicata. Questo potrebbe essere un contraccolpo a scoppio ritardato, magari la causa di alcune valutazioni ritenute insufficienti sui cambiamenti pur coraggiosi del progetto 677.
Tuttavia la Ferrari non può sopportare una stagione lunga che rischia di vederla in certi momenti persino quinta forza.
Attualmente a Maranello ci sono già due team, uno dedicato 100% al progetto 678 in fase di lavorazione. Una fase dove normalmente si provano decine di design diversi, alcuni estremi, per stabilire dove siano le aree di maggior guadagno. Il DT Loic Serra era a Jeddah dove le cose hanno funzionato meno peggio, almeno per Leclerc, non era a Miami. Sulle sue spalle la responsabilità di un triplice e gravoso impegno: pensare a una buona auto per il prossimo anno, curare il male della SF-25, implementare (molto) la qualità delle scelte tecniche in pista.
Tutti fanno la stessa domanda ed è lecita: non si poteva affinare ancora la Ferrari SF-24 anziché cambiarla “al 99%”?
Cambiare il bilanciamento aerodinamico per puntare di più sull’avantreno ha richiesto una geometria complessiva assolutamente differente. Mettere mano alla scatola del cambio e la riduzione degli ingombri della sospensione posteriore non ha pagato. La trappola era dietro l’angolo ma non poteva essere prevista nelle simulazioni che davano solo guadagni senza controindicazioni. Nel bene e nel male le auto Venturi resteranno tra le più imprevedibili e illeggibili nella storia della F1.
Dopo il burrascoso (in tutti i sensi) weekend americano, vale la pena sottolineare le parole del sette volte campione del mondo riportate dalla BBC che ora forse possono sembrare più chiare: “Penso che questa macchina abbia davvero prestazioni. Qualcosa ci sta trattenendo al momento, è lì, solo che non possiamo usarla. Finché non avremo una soluzione per questo è qui che ci troviamo” firmato Lewis Hamilton.