In questo inizio di mondiale, la Ferrari si trova costretta ad inseguire. Non solo Mclaren ha un vantaggio consistente nel mondiale Costruttori ma il ritardo patito costa molti punti anche in quello piloti a Lewis Hamilton e soprattutto Charles Leclerc, anche a causa della doppia squalifica in Cina. La SF-25 non ha dato le risposte che ci si attendevano e sono emersi problemi che Loic Serra e i suoi uomini stanno cercando di risolvere. La vettura ha mostrato a tratti un ottimo potenziale ma non sempre utilizzabile. In questo senso Miami sarà una tappa interessante per la Scuderia, cercando di trovare altri segnali positivi, in attesa degli sviluppi futuri.
Potenziale Ferrari: Vasseur ci crede, i piloti danno il massimo.. è tutta una questione di altezze
Abbiamo sentito spesso dichiarazioni discordanti tra il Team Principal Ferrari e i due piloti. Le parti non sono in confitto ma hanno una visione diversa del come poter progredire. Frederic Vasseur probabilmente da molta fiducia ai tecnici ed ai numeri che escono da galleria del vento e simulatore, indicando nella SF-25 un grande potenziale da cui attingere. “Lo abbiamo visto nel venerdì di Australia, nella Sprint Race di Cina e poi abbiamo avuto un buon passo in Bahrain e qui a Jeddah credo che Charles dopo il giro 10 sia stato più veloce di Verstappen e forse Piastri” – ha dichiarato Vasseur nelle varie interviste post gara in Arabia Saudita – “Dobbiamo migliorare al Sabato e mettere tutto insieme”. In questo senso anche i piloti, nello specifico Charles Leclerc, è convinto che il problema della Ferrari attualmente sia la qualifica. Non è però facile estrarre ulteriore potenziale dall’attuale piattaforma. “Ci manca semplicemente downforce e un po’ di grip rispetto a McLaren, Red Bull e Mercedes. Ci manca un po’ di prestazione al sabato” ha detto il monegasco. Similarmente al 2024, la nuova vettura sembra soffrire quando deve estrarre il picco di grip e prestazione dalla Soft. Non è un caso che spesso vediamo una Ferrari in prova più a suo agio con Medie o con Soft usate con riscontri più vicini ai suoi competitors, se non a volte migliori.
La SF-24 aveva la difficoltà a mettere in temperature le gomme e per questo iniziava il giro con un ritardo già acquisito. Quest’anno le sensazioni sembrano le stesse ma la situazione è un po’ differente. La SF-25 ha un posteriore debole ed un bilanciamento imperfetto e variabile, dovuti ad un’altezza di marcia superiore a quella che è la finestra operativa ottimale. I problemi di rigidità del posteriore, come abbiamo riportato, a cui si correlano dei problemi poi di natura aerodinamica, stanno limitando la SF-25 con degli effetti a catena. Al momento per i tecnici la coperta è corta e il setup è sempre una questione di compromesso tra curve lente, di media velocità e veloci. A Jeddah si è scelto di prediligere le curve veloci, sacrificando molto la prestazione nel lento con perdite che in qualifica si sono amplificate specialmente nel primo settore. Il nuovo fondo in questo senso ha aiutato: rispetto a Suzuka, un circuito simile a Jeddah, la Rossa ha perso di più nelle curve lente (per scelte di setup e per i problemi di cui si è parlato in Qualifica) rispetto alla Mclaren ma guadagnava in rettilineo e nelle curve medie ed ha ridotto il deficit nel veloce con un miglioramento, come atteso, intorno al decimo di secondo.

Progressione in gara dei tempi di Leclerc (Ferrari) nel primo settore rispetto a Piastri (McLaren) e Verstappen (Red Bull)
In gara la situazione è sembrata ripetersi, per poi sorprendere dopo i primi giri e vedere una SF-25 diventare competitiva proprio in quel tratto di pista. Il carburante in meno, un’altezza da terra inferiore grazie alle maggiori velocità in curva, ed una gomma media e poi Hard nella giusta finestra di utilizzo, hanno permesso di utilizzare il potenziale di cui tanto si è parlato (anche su queste pagine) della SF-25. Non è un caso che la SF-25 abbia dato il suo meglio nel venerdì di Australia, dove le altezze da terra erano quelle ottimali, nella Sprint Qualyfing e Sprint Race di Cina, con un impostazione della vettura sui 35 kg di benzina, e poi negli stint centrali è finali di gara.
Leclerc e il suo stile sovrasterzante si adattano, Hamilton non sente il posteriore
I problemi in qualifica sono legati alla mancanza di grip e di downforce, che mandano in sofferenza con le Soft la SF-25. Tutti questi problemi hanno un comune denominatore che sono proprio le altezze da terra. Ferrari infatti riuscendo ad abbassare la macchina guadagnerebbe carico e quindi grip e prestazione. Come ha avuto modo di dire Loic Serra ad inizio anno, “quando sposti qualcosa in queste auto, poi di conseguenza influenzi tutto ciò che c’è intorno”. Lo stesso concetto si può applicare alle migliorie. Le vetture di queste generazione corrono su un equilibrio molto sottile. Ogni fattore può innescare un effetto a catena positivo, o anche negativo. Il fondo introdotto in Bahrain non aveva il compito di risolvere i problemi emersi solo in pista, lo sviluppo era iniziato in l’inverno. A Maranello si sta lavorando però a queste soluzioni che dovrebbero poi sbloccare il famoso potenziale, anche se non sembrerebbero attese al momento per Imola.
Questi problemi stanno avendo un impatto diretto anche sulle prestazioni di Lewis Hamilton. “La guida sovrasterzante di Charles si adatta molto bene a questa Ferrari” ha dichiarato il sette volte campione del mondo. Inutile sottolineare che ogni pilota gradirebbe una macchina perfetta o quanto meno ben bilanciata, ma è difficile da ottenere. In questo senso Leclerc predilige un posteriore più debole ma un anteriore molto preciso, come fu con la F1-75 ed è attualmente la SF-25. Come già affermato prima dei test in Bahrain, i tecnici hanno progettato una macchina più forte sulla parte anteriore ma ciò che non si attendevano era un posteriore così instabile. Il monegasco ha trovato una strada propria per il setup che lo sta portando a sentire sempre più fiducia ed estrarre maggiore prestazione, mentre al momento Lewis Hamilton è disperso. “In questo momento Hamilton non sente il posteriore, non gli da fiducia. Quando frena o quando è in curva, lui entra con mancanza di fiducia sul come si comporterà il posteriore e questo lo porta magari a frenare di più ed essere più lento a centrocurva e poi ad avere problemi anche in rilascio, in uscita curva, con un posteriore meno solido” ha analizzato per noi Matteo Bobbi nell’ultima live di AutoRacer su Twitch.
“E’ una questione tecnica” ha detto Bobbi, riconducendo quindi maggiormente a Ferrari ora l’impegno di migliorare la SF-25 “A Leclerc un posteriore più forte non darebbe di certo fastidio” ha precisato. Lewis Hamilton fatica, Charles Leclerc da il massimo ma non ha il potenziale necessario per competere con gli altri, per questo degli aggiornamenti che limitassero o addirittura cancellassero gli attuali problemi della SF-25 andrebbero incontro ad entrambi i piloti della Rossa e non sarebbero Hamilton centrici.