Basta aprire la classifica di Formula 1 per trarre le conclusioni sul primo quarto di stagione della Ferrari: Charles Leclerc si trova a 78 punti dal leader, la Rossa addirittura a 152 punti da una McLaren che fa paura a tutti. Questi numeri sarebbero un macigno sulla stagione della Ferrari anche se fosse ottobre, visti gli obiettivi fissati anche mediaticamente in inverno, ed invece siamo solo all’inizio di maggio. Il weekend di Miami ha messo una pietra tombale sul lavoro svolto a Maranello nel corso degli scorsi mesi poichè un distacco così grande in una gara asciutta e non influenzata dal traffico non si vedeva dall’Arabia Saudita di due stagioni fa. Dopo quel fine settimana, queste furono state le parole di Vasseur: “Non è quello che ci aspettavamo dopo due gare. Con le hard non è accettabile avere questo gap, dobbiamo correggere questa situazione”. In questo inizio di stagione, il team principal della Ferrari è meno drastico nei commenti, non volendo bocciare una vettura che sta deludendo addetti ai lavori e tifosi, e il piano di sviluppi riflette questa fiducia nonostante un distacco abissale nei confronti di McLaren: la nuova sospensione, la cui data di debutto è ancora ignota, potrà dare certezze sulla bontà del potenziale.
Il problema ricorrente della Qualifica azzoppa Ferrari: rispetto al 2024 stessi problemi, ma diverse motivazioni
La principale caratteristica ereditata dalla SF-24, una vettura che ha avuto alti e bassi ma è stata lontana dalla perfezione anche nei weekend vittoriosi, è la difficoltà a trovare prestazione in qualifica. Specialmente nella prima metà di stagione, la SF-24 faticava a mettere energia sufficiente per far lavorare gli pneumatici e, spesso, la mancanza di grip necessario a inizio giro penalizzava pesantemente le prestazioni. Inoltre, se l’anno scorso la monoposto era molto neutrale tra i due assi, a tal punto che diventava difficile indirizzare il bilanciamento all’anteriore o al posteriore, questa monoposto è l’esatto opposto. Nella pratica, questo ha messo in difficoltà soprattutto Lewis Hamilton, consentendo invece a Charles Leclerc di fare una importante differenza e estrarre il massimo dalla SF-25 in qualifica, qualcosa che il monegasco faticava a fare nella scorsa stagione e che non gli ha permesso di fare una grossa differenza al sabato.
La SF-25 ha un problema con la finestra di funzionamento aerodinamica: a partire dal primo anno dei regolamenti a effetto suolo, avere un ampio range di impostazioni – in particolare in termini di altezze da terra a cui la vettura lavora bene – era diventato sempre più fondamentale per essere veloci e costantemente competitivi. Il filo sottile che rappresenta la finestra della SF-25 base è paragonabile alle Mercedes degli scorsi anni e spesso, come è stato il caso a Miami, non viene centrato da parte degli ingegneri che devono fare i conti con un importante problema strutturale al posteriore. L’estrazione del potenziale, parola fondamentale di questo inizio di stagione, passa soprattutto da lì ma in questo momento i limiti intrinsechi della vettura non permettono di ottimizzare le prestazioni. Nel caso della qualifica di Miami è venuto fuori anche un problema legato agli pneumatici: nell’ultima fase della sessione Leclerc è sceso in pista con pneumatici usati per far segnare il giro veloce, migliorando di tre decimi il tempo del Q2 con gomme nuove. Un comportamento caratteristico della SF-24 e un tallone d’Achille che gli ingegneri volevano eliminare nell’inverno ma che evidentemente non hanno centrato nell’obiettivo. Il risultato è un ritardo medio di quattro decimi rispetto a McLaren il sabato, numeri simili a quelli visti tra Barcellona e Zandvoort nel 2024, ossia la parte più negativa della stagione del team italiano.
Ferrari: i numeri dell’inizio di stagione ricordano la crisi estiva del 2024, ci sarà soluzione?
Le prime sei gare segnano il primo quarto della stagione 2025 e il bilancio è indubbiamente negativo: ad oggi non abbiamo ancora visto Ferrari occupare il ruolo di seconda forza, obiettivo minimo prima dell’inizio di stagione. Guardando più nel dettaglio i numeri, è facile notare una somiglianza con il crollo dell’estate scorsa, quando Ferrari si perse dopo l’introduzione del pacchetto di aggiornamenti a Barcellona. Il ritardo rispetto a McLaren si aggirava tra i 3 e 4 decimi al giro, più vicina ai quattro in fase di qualifica per via delle difficoltà a trovare la corretta finestra di funzionamento per estrarre il massimo dalla SF-24. In questo inizio di stagione il distacco tra MCL39 e SF-25 è lo stesso: quattro decimi, in Qualifica e Gara, separano la deludente monoposto di Maranello dall’eccellente prodotto di Woking.
La differenza tra le situazioni – tra 2024 e 2025 – resta nell’origine dei problemi, perché correggere in corsa un fondo ‘studiato male’ come quello di Barcellona (2024) non è paragonabile al compito di risolvere un problema più ampio come quello della SF-25. Questo implica una grande carenza nei tratti a bassa velocità per via di un equilibrio difficile da trovare quando si alza la vettura e una debolezza intrinseca dell’asse posteriore in trazione. Nel weekend di Miami si è visto come le difficoltà in trazione possono limitare anche la velocità massima, una delle poche qualità positive viste quest’anno. A Miami, un assetto non ottimizzato ha portato a perdite di quasi mezzo secondo nelle curve lente del tracciato americano a causa di un eccessivo sottosterzo, poi diventato sovrasterzo con le correzioni di sabato: è ormai chiaro e assodato che, al momento, la finestra operativa è ridottissima. Nonostante ciò Maranello si continua a credere e a spingere nel progetto 2025: le parole di Frédéric Vasseur non sono causali e ricordano in molti aspetti il tono che il manager francese assunse tra giugno e luglio dello scorso anno, quando parlava del potenziale della monoposto da estrarre con un miglior lavoro di setup. Salvo poi arrivare a Monza con un importante pacchetto di aggiornamenti che diede quel plus di prestazioni in più da rendere la vettura italiana mediamente la migliore, almeno nei punti raccolti con Leclerc, dal GP d’Italia all’ultima gara stagionale in quel di Abu Dhabi.