Ferrari, Brosco: in Messico il 30% in meno di carico e drag

Paolo D’Alessandro
23/10/2024

Una doppietta impartita con forza, come quella di Austin, crea naturalmente entusiasmo ed alza anche le aspettative. La prestazione Ferrari al COTA ha confermato i progressi che si sono fatti con gli ultimi aggiornamenti, sfruttando al meglio il potenziale e le caratteristiche della SF-24, tenendo un approccio aggressivo lato sviluppi con anche la particolare novità avuta in America. Frederic Vasseur non vuole lasciarsi andare a facili entusiasmi e cali di tensioni, spiegando l’approccio che vuole vedere della propria squadra.

Vasseur: “Il Messico è una sfida per tutti quei componenti sensibili al raffreddamento”

Il circuito Hermanos Rodriguez è situato a più di 2000 metri sul livello del mare e questo porta ad una rarefazione dell’aria che è una caratteristica unica nel calendario di Formula 1 (una situazione simile la si vede in Brasile a livelli decisamente inferiori). Questo comporta delle sfide tecniche completamente diverse dalle altre gare a cui i team dovranno far fronte con adattamenti alla vettura a livello di raffreddamento ed anche un assetto con specifica di Montecarlo, proprio per sopperire a quest’aria rarefatta che richiede ali più cariche per produrre il livello di downforce idoneo alla pista.In Messico la sfida sarà la gestione della vettura e di quei componenti che vengono messi sotto stress dall’aria rarefatta come impiantistica, freni, Power Unit ed ovviamente anche le gomme. Trovare il giusto bilanciamento tra smaltire il calore necessario e la prestazione è un esercizio complesso, ma faremo del nostro meglio” ha detto Vasseur.

Vasseur

La doppietta di Austin viene definita dal Team Principal Ferrari come un “moltiplicatore di motivazione per tutta la squadra” che però non deve assolutamente trasformarsi in una distrazione o far prendere sotto gamba questa sfida. “Tratteremo questa gara come tutte le altre, con massima concentrazione e cura dei dettagli, focalizzandoci su noi stessi” ha detto Vasseur. Ci si attende ancora una volta una sfida molto ravvicinata, in termini di valori, tra i top team. A fare la differenza saranno i dettagli. “A fine weekend tireremo le somme sulla nostra prestazione complessiva come squadre”.

Brosco, Messico é un rompicapo per il bilancio aero, si sviluppa meno carico di Monza con l’ala di Monaco

Nella consueta anteprima Ferrari, Head of Chassis Reliability and Development, Edoardo Brosco, ha parlato di quelle che sono le sfide tecniche che presenta l’appuntamento speciale del Messico. L’ingegnere italiano lavora in Ferrari dal 2012, dove è entrato come giovane ingegneri di Dinamica del Veicolo, prima di andare in pista come Perfomance Engineer, ruolo ricoperto fino al 2019. Adesso, nel suo ruolo, è responsabile del gruppo Affidabilità e Sviluppo Autotelaio. In Ferrari sono cambiate tante cose dal mio arrivo ma non la passione e la qualità tecnica delle persone. Quando si vince, al lunedì torni in ufficio e vedi la luce negli occhi dei colleghi. Siamo tutti parte di qualcosa di più grande”.

 

Ferrari

Entrando nello specifico di ciò che riguarda il prossimo appuntamento, in quel del Messico: “Non è particolarmente lungo ma molto tecnico ed impegnativo. La difficoltà in Qualifica è scaldare le gomme anteriori, preservando le posteriori. L’alternanza di lunghi rettilinei e curve lente e serrate fa si che la gestione gomma sia fondamentale. In caso di surriscaldamento, si perde trazione e quindi tempo non solo sul giro, ma anche in quelli successivi”. L’ingegnere Ferrari ha parlato della rarefazione dell’aria che in Messico è del 30% inferiore rispetto al livello del mare. “L’aria che investe la macchina è inferiore e questo ci porta a strategie di raffreddamento specifiche ed anche uno stress maggiore per il turbo che lavora al limite superiore della sua specifica di funzionamento. Anche il carico aerodinamico verticale e la resistenza all’avanzamento è inferiore, del 30%. Per intenderci: la differenza di carico tra Monaco e Monza è del 20%. Se il GP di Citta del Messico si svolgesse a livello del mare, la velocità in rettilineo sarebbe inferiore di 25km/h. ha spiegato Brosco

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