D’Ambrosio: “Io e Vasseur complementari, Hamilton motivatissimo”

Jacopo Moretti
21/02/2025

Qui in Italia mi sento già a casa”. Parole di Jerome D’Ambrosio, origini napoletane ma nato e cresciuto in Belgio, con una carriera da pilota tra Formula Uno e Formula E prima di scegliere di sedersi sul muretto box della Mercedes come vice di Toto Wolff. Dal primo ottobre, “anche se è come se fosse passato molto più tempo”, è sbarcato a Maranello nel ruolo di braccio destro di Vasseur, “un sogno che diventa realtà, questa è una terra con tanta passione per il motorsport, poi mia figlia ora indossa solo vestiti della Ferrari per cui… sono felice!”

D’Ambrosio: “Con Vasseur parliamo oltre 20 volte al giorno. Hamilton? Non gli è servito il mio aiuto”

Assieme a Vasseur – i due hanno gli uffici l’uno di fronte all’altro a Maranello – il belga si dividerà tra attività in pista e in fabbrica, secondo le esigenze del team. “Seguirò circa 18 gare in presenza, per cui sarò spesso in circuito, ma l’idea è pur sempre quella di essere complementare a Fred – spiega D’Ambrosio – le cose sinora stanno funzionando piuttosto bene, ci incontriamo oltre 20 volte al giorno e non penso che cambieremo approccio. In circuito vale lo stesso, un team principal ha tantissimi compiti per cui sarà importante dividerci, partendo dagli appuntamenti con i media fino ai colloqui con i piloti”.


Un ruolo simile a quello svolto in Mercedes, anche se: “Ogni scuderia è differente e qui è tanto diverso dall’Inghilterra, in tutti gli ambiti. Basta guardare alla passione dei tifosi, un aspetto unico in Ferrari… e lo dico in positivo! Insomma, c’è un intero Paese che spinge la squadra ed è un aiuto importante per noi. E a proposito di Mercedes, D’Ambrosio, assieme al nuovo Direttore Tecnico Loic Serra, ha già avuto modo di collaborare con il campionissimo Hamilton. “Lewis è estremamente motivato di far parte del nostro team così come della nuova sfida con la Ferrari. Credo che questo sia l’aspetto più importante. Sul resto… non mi piace fare paragoni con altri team, ma penso che vederlo così entusiasta di stringere le mani a tutti i 1500 dipendenti in fabbrica al suo primo giorno dica molto. Quanto al mio ruolo… non ha avuto particolare bisogno di aiuto per entrare nel team e conoscere il personale. Ovviamente è arrivato accompagnato da alcune persone a lui vicine, parte del suo staff, con cui io ho già avuto a che fare ma in generale qui tutti lo stimano già tantissimo”.

Largo ai giovani: D’Ambrosio tra Ferrari Driver Academy e l’arrivo di Zhou a Maranello

Oltre al ruolo di vice Team Principal, Ferrari ha scelto D’Ambrosio anche come responsabile della Driver Academy, la fucina di talenti di Maranello. “I nostri ragazzi avranno come modello Lewis e Charles, due piloti fantastici che sono in una fase diversa della loro carriera. Abbiamo la miglior coppia in griglia e per un giovane è importante poter crescere in un ambiente così stimolante, anche solo prendendo parte ai briefing, ma devono ricordarsi di concentrarsi sempre e soltanto su loro stessi. Per un’Academy è fondamentale che i propri talenti, che siano in Formula 2, Formula 3 o persino nel karting pensino esclusivamente al loro livello. Uno step per volta”.

Per alcuni membri della FDA – il più quotato è Dino Beganovic, già coinvolto nei test TPC di Barcellona – ci sarà poi l’occasione di scendere in pista durante quattro prove libere nei weekend di Formula Uno. Non abbiamo ancora definito chi dei nostri giovani piloti prenderà parte alle prove libere – chiarisce D’Ambrosio – credo che sarà una questione che affronteremo nel proseguo della stagione, per cui non so nemmeno dire se sarà un pilota della academy o meno. Dipenderà tutto dalla disponibilità e da quando sceglieremo di sfruttare le FP1”.

Ovviamente resta ferma la presenza anche dei due piloti di riserva di Maranello, Zhou e Giovinazzi, con il cinese già coinvolto nel lavoro al simulatore. “Quel che ci aspettiamo da lui è abbastanza chiaro – ha spiegato il vice Team Principal – c’è tanto lavoro da fare dietro alle quinte, soprattutto al simulatore, confrontando tutti i dati con gli ingegneri dando supporto ai ragazzi che sono in pista. Per cui tendenzialmente dovrà lavorare al simulatore durante i weekend di gara ma anche essere sempre pronto”. Sarà lui a salire in macchina in caso di necessità?Dipenderà dalla singola situazione. Abbiamo due piloti di riserva, Zhou e Antonio, per cui bisognerà vedere chi dei due ci seguirà in circuito”.

Autore