Il venerdì di Jeddah si è concluso con due McLaren nelle prime posizioni della classifica davanti alla Red Bull di Max Verstappen e la Ferrari di Charles Leclerc. Gli altri inseguitori sono ancora più lontani, come Lewis Hamilton e le Mercedes, che non sono stati dei fattori nelle seconde libere in Arabia Saudita, ma l’evoluzione della pista e altre variabili nella giornata di oggi non sono da trascurare perché le carte si mischiano molto facilmente in questa ‘Formula Gomme’. La certezza, però, rimane una: McLaren. Addirittura nel giro più veloce di Lando Norris il numero 4 ha commesso un errore importante in uscita da curva 4, con una perdita di oltre due decimi che non ha comunque impedito di far segnare il tempo più veloce. Norris ha compiuto diversi giri con la mescola più morbida alla ricerca della confidenza che gli manca sul giro lanciato: “Oggi è stata una giornata in cui ho cercato di lavorare sulla mia guida, su me stesso più che sulla macchina”. L’unica che è riuscita a gestire il confronto con la McLaren è la Red Bull, con il team di Milton Keynes ha detto che quello Saudita è il miglior venerdì della stagione fin qui corsa.
Ferrari: Leclerc e Hamilton in difficoltà con la soft, cosa manca alla SF-25 per competere?
La prima sessione ha segnato un buon inizio di weekend: Leclerc è stato l’unico capace di opporsi alla velocità delle due vetture papaya. La prima metà di FP2 ha confermato questo trend, con il monegasco davanti a tutti dopo i giri con la mescola di mezzo, favorito da un’incomprensione tra Norris e il suo box alla fine del giro: la perdita di tempo è costata mezzo secondo all’inglese, che sarebbe stato primo con circa un decimo di vantaggio sulla Rossa. In questo frangente le perdite sono meno accentuate in curva rispetto ai giri successivi: la SF-25 perde infatti quasi tre decimi, per poi recuperare circa un decimo e mezzo in rettilineo. Una volta montate le gomme rosse tuttavia la Rossa si è spenta, come spesso succedeva lo scorso anno: Lewis Hamilton ha migliorato il suo tempo con la C4 di pochi centesimi, mentre Leclerc – dopo diversi tentativi abortiti in curva uno – si è infilato a quattro decimi dal leader del mondiale. Sulla C5 le perdite in curva si avvicinano al mezzo secondo e i guadagni in rettilineo si azzerano: un fattore da considerare è una modalità di motore meno spinta sulla PU Ferrari, invece la MCL39 riesce a utilizzare la potenza elettrica nella prima parte di allungo e limita le perdite nonostante una vettura un po’ più resistente. La SF-25 ha faticato particolarmente nella prima chicane dove Norris ha rifilato ben tre decimi al numero 16: in fase di frenata il delta di velocità è addirittura di 25 km/h!
Nonostante tutto, Charles Leclerc ha espresso fiducia in vista della giornata di domani: il lavoro svolto oggi da Ferrari ha portato a imparare molto sulla vettura, e la finestra di funzionamento non è stata centrata in pieno. Tuttavia c’è fiducia per la qualifica di domani perché c’è la convinzione che si possa migliorare molto dove oggi la SF-25 faticava a ruotare, infatti in curva 1/2 e 4 nasce tutto il gap dalla MCL39. In vista delle Qualifiche ci sarà bisogno di un Lewis Hamilton più in forma: il sette volte campione del mondo ancora una volta non si è avvicinato al compagno di box, perdendo in curva 1 e nelle curve dell’ultimo settore. La Ferrari attende ancora di poter ammirare il ‘vero’ Sir Lewis, seppur quello di Jeddah possa tracciato che in questo momento ha tutte le carte per mettere in difficoltà il campione inglese.
L’incidente di Tsunoda sul finale della sessione ha impedito alle squadre di completare la simulazione di gara in condizioni di gara, questo significa che si entrerà in gara con qualche incertezza in più. La scarsa abrasività del tracciato punta però verso una probabile gara ad una sosta e Mario Isola ha suggerito che la scelta più probabile sarà di partire sulla media e finire la gara sulla hard con basso degrado su entrambe le mescole.
Gli altri inseguitori: Red Bull indietro nei long run, Mercedes sbaglia strada in FP2
Il rivale più vicino al duo papaya nelle seconde libere è stato Max Verstappen. Rispetto al tracciato del Sakhir, quello saudita si adatta molto meglio alle caratteristiche della RB21, ma oggi non è bastato: le due curve più lente del tracciato, la prima e l’ultima, hanno fatto la differenza nel confronto con la MCL39. Inoltre nelle chicane veloci Norris riesce ad entrare con una velocità molto superiore in curva e, perdendo poco in trazione, il guadagno non è trascurabile. Verstappen perde quasi mezzo secondo complessivamente nelle curve, e guadagna quasi tre decimi nei rettilinei con Red Bull che non sembra essersi nascosta troppo seppur dal team facciano trapelare altro.
La difficoltà più grande della RB21 è nei long run: Max Verstappen è stato l’unico a compiere una simulazione di gara rappresentativa in FP2, e i tempi dell’olandese – già non eccellenti all’inizio dello stint rispetto a quelli di McLaren, Mercedes e Ferrari nella prima sessione – continuavano a salire ininterrottamente per via di un degrado fuori controllo. Su un tracciato come quello di Jeddah questa è una grande preoccupazione e Milton Keynes è chiamata a risolvere in fretta in vista della Gara. “Le sensazioni che provo sulla macchina in un giro sono un po’ migliori, ma i long run sono ancora molto difficili per noi”, ha commentato il campione del mondo in carica. Yuki Tsunoda, autore dell’incidente che ha fermato le FP2 sul finire della sessione, ha aggiunto: “Rispetto al Bahrain è una pista diversa e i livelli di aderenza sono diversi, ma anche la messa a punto è completamente diversa. da parte nostra c’è ancora molto lavoro da fare e cose da capire”.
La Mercedes, dall’altra parte, è stato il top team più attardato nella giornata di venerdì ed è piuttosto sorprendente ma ci può far capire quanto sia difficile da prevedere questa F1: i cambiamenti fatti tra FP1 e FP2 per adattare le impostazioni a condizioni meno calde hanno portato nella direzione sbagliata, e i piloti non sono stati contenti del bilanciamento. Le perdite rispetto a McLaren si sono diffuse lungo tutto il tracciato, e la W16 non ha trovato un punto di forza con gli pneumatici fuori dalla finestra di funzionamento. Il lavoro da svolgere sarà quello di avvicinare la vettura a quella vista nei primi quattro Gran Premi: “Penso che ora abbiamo trovato la direzione in cui muoverci; non abbiamo fatto il passo avanti che speravamo, ma credo che ci sia molto da migliorare durante la notte per essere più forti domani”, ha dichiarato George Russell.