La seconda Sprint Shootout dell’anno ha regalato un’altra sorpresa, questa volta è l’Italia che gioisce perché Andrea Kimi Antonelli ha conquistato la prima posizione a Miami: il giovane italiano ha fatto la differenza in tratti diversi rispetto alle McLaren, ma è stato il settore centrale a separarlo dal compagno di squadra George Russell (solo quinto dopo una strategia da discutere). McLaren tenterà l’attacco dalla seconda e terza posizione, ancora una volta con Piastri davanti a Norris – è la quinta volta su sette tra Qualifiche e Shootout nel 2025. Limita i danni Max Verstappen su un circuito sicuramente non ideale per le caratteristiche dell’attuale RB21, aiutato da un fondo nuovo anticipato rispetto ai programmi originali e che è stato promosso/bocciato nella giornata di venerdì a Miami. Nel ruolo di quarta forza troviamo, ancora, la Ferrari: Leclerc e Hamilton hanno estratto tutto quello che potevano dalla SF-25, ma il risultato è stato un sesto e settimo posto che riconferma tutti i difetti del progetto 677 di Maranello. La Sprint Race di oggi prevede 19 giri e la probabile strategia sarà quella di usare la mescola C4 media; alle 18 italiane il via.
Mercedes: il tracciato di Miami sembra adatto per la W16, Antonelli si esalta da campione
Dopo due ore scarse di esperienza sul Circuito Internazionale di Miami, Kimi Antonelli ha messo in riga tutti i rivali: il talento italiano non ha sbagliato nulla e ha inflitto un distacco di tre decimi a uno dei migliori qualificatori in griglia, George Russell. Sulla prestazione negativa del pilota inglese ha influito sicuramente la strategia Mercedes, che si è rivelata poco azzeccata: l’assenza di scia nel tentativo fatto a inizio SQ3 con aria libera è costata circa un decimo di secondo al numero 63, che avrebbe potuto ottenere la quarta posizione alle spalle di Piastri e Norris. Tuttavia il delta tra i due è netto anche togliendo la differenza citata sopra; in particolare Kimi fa la differenza in curva 11, e anche nel resto della sezione lenta del settore centrale accumulando un vantaggio di tre decimi nel S2. La crescita del pilota bolognese continua a seguire una traiettoria esponenziale, ma i progressi saranno da confermare nella giornata di oggi.
Nel confronto tra Antonelli e i piloti McLaren entrano in gioco gli errori di questi ultimi, simbolo di una vettura non facile da guidare nel giro secco ma anche di due piloti che non sembrano essere all’altezza del mezzo a disposizione in questo momento: fino all’ultima curva Oscar Piastri aveva in mano la Pole Sprint, ma un errore in ingresso è risultato in una perdita di un decimo di secondo rispetto al pilota italiano e così è sfumata la possibilità di partire dalla prima posizione nella Sprint Race. L’errore di Lando Norris avviene, invece, tra curva 6 e 7; a proposito c’è da menzionare un errore precedente in curva 8, in SQ2, che forse ha destabilizzato Norris. Nell’unico tentativo dell’ultima fase ha perso circa un decimo nella fase di parzializzazione verso la frenata di quella curva. Entrambi i McLaren potevano essere in prima posizione senza i rispettivi errori: la MCL39 ha più potenziale rispetto a quanto mostrato ieri sera. Mercedes, tuttavia, ha trovato una pista che al momento si addice piuttosto bene alle caratteristiche della vettura: sacrificando qualcosa nel tratto veloce in appoggio, la W16 ha ben figurato nelle curve lente e specialmente in trazione dove è stata superiore alla vettura campione del mondo in carica.
I due decimi di distacco tra McLaren e Red Bull su una pista con le caratteristiche di Miami non sono una cattiva notizia per la squadra di Milton Keynes, ma in attesa del responso ufficiale della Qualifica di questa sera c’è da considerare il tempo perso per l’errore di Oscar Piastri. Un distacco di tre decimi, al netto degli errori, sarebbe in linea con quanto visto negli altri tracciati rear limited; nonostante il debutto del fondo nuovo, l’olandese si è lamentato ancora di un eccessivo sottosterzo nelle curve a bassa velocità. La differenza tra RB21 e MCL39 si è vista nei rettilinei dove si nota una gestione diversa dell’energia elettrica: sembra che gli ingegneri Red Bull abbiano scelto di consumare l’ERS nella primissima parte degli allunghi per limitare i danni in trazione, ma questo ha comportato perdite nella parte centrale e finale dei rettilinei. Non è da trascurare l’effetto delle Power Unit nuove dei motorizzati Mercedes: “Un nuovo motore normalmente fornisce qualche cavallo in più, e questo sembra aver avuto un effetto positivo qui” ha dichiarato Helmut Marko.
Ferrari: il distacco non cambia, la Qualifica mette in difficoltà la SF-25
Il bilanciamento precario della SF-25 di Maranello provoca perdite soprattutto nelle curve a bassa velocità, ma non si ferma lì: il confronto in trazione con i due motorizzati Mercedes è impietoso, e se da una parte conferma un punto di forza innegabile della W16 e MCL39, le difficoltà in allungo della SF-25 sono talmente gravi da non permettere di sfruttare il vantaggio in velocità massima che c’è rispetto a McLaren. L’effetto positivo delle nuove Power Unit può aver avuto un effetto sul distacco, ma la prova è assolutamente insufficiente: la perdita rispetto alla vettura di riferimento è di un decimo a settore, a riprova del fatto che in questo momento non ci sono gli strumenti per competere per le posizioni che contano veramente.
Il distacco in Qualifica non è cambiato rispetto alle altre uscite stagionali e conferma che il potenziale della Rossa in questo momento è da quarta forza: nella Sprint Race sarà quasi impossibile rimontare a meno di imprevisti in fase di partenza. L’obiettivo in vista delle Qualifiche ufficiali sarà quello di partire almeno dalla seconda fila, ma con quello che ha fatto vedere Mercedes e Antonelli ieri è difficile pensare a un recupero di tre decimi: Ferrari dovrà cercare di migliorare le prestazioni nel lento e in trazione, sacrificando i tratti più veloci, per migliorare indirettamente nella fase centrale e finale dei rettilinei. Leclerc e Hamilton non hanno commesso errori ma anzi, il monegasco ha ancora una volta estratto il massimo dalla monoposto e Hamilton non è lontano dal compagno.