Alpine A522, tanta efficienza ma quanti problemi nel lento
Autore: Piergiuseppe Donadoni
Co-Autore: Paolo D’Alessandro
Nonostante il ritiro di Carlos Sainz, la Ferrari è rimasta al comando della classifica del costruttori, ampliando addirittura il divario sulla concorrenza. Al secondo posto non troviamo Red Bull, che può comunque essere considerata l’altro top team di questa ‘nuova’ F1, bensì la Mercedes. Grazie ai problemi occorsi al team di Milton Keynes, il team campione del mondo è riuscito a cogliere risultati al di sopra del valore della propria monoposto, creando un piccolo gap con le squadre più vicine a lei in termini di prestazioni, una su tutti l’Alpine.
La qualifica negativa ha inficiato sulla domenica di Alonso
Il giro che Fernando Alonso stava per chiudere in qualifica avrebbe probabilmente cambiato l’esito del suo terzo fine settimana stagionale. “Abbiamo perso una possibile sesta posizione in Arabia Saudita e anche qui [in Australia] potevamo finire in sesta o settima posizione prima della Safety Car. Se poi prendiamo in considerazione la qualifica, potevamo facilmente essere sul podio quest’oggi visti i ritiri di Max e Carlos“.
Senza il problema ad una guarnizione in qualifica, Alonso si sarebbe infatti qualificato quasi certamente nella Top 5. “Un O-Ring ha ceduto, causando una perdita di pressione. Quando succede questo, la nostra power unit è pensata per entrare in modalità ‘failsafe’ come protezione, per questo il motore si è spento” e lo spagnolo non ha più potuto contare sul freno motore in approccio di curva 11.
Lo spagnolo era convinto di poter centrare la terza posizione, secondo la squadra invece la quarta era più realistica. Un risultato che avrebbe consentito ad Alonso di uniformarsi agli altri nella strategia, partendo quindi su Medium e non su Hard, e potendo cosi puntare ad una conquista di un buon bottino di punti. Tuttavia, le due safety car, uno tra il terzo e sesto giro e un’altra tra il ventitreesimo al ventiseiesimo, hanno permesso alla concorrenza di effettuare quasi gratuitamente, in termini di tempo, il passaggio da medie a dure, mentre Alonso ha dovuto rimanere sul compound ‘bianco’ per poter assicurare una seconda parte di gara senza importanti problemi di degrado. “Avevamo previsto di non entrare fino al 42° giro o comunque in quella parte di gara”, ha infatti commentato l’asturiano dopo la gara. Al 39° giro il pit stop, che lo ha portato dietro a varie vetture, tra cui Mick Schumacher, Valtteri Bottas, Pierre Gasly, Esteban Ocon e Alexander Albon.
Un trenino praticamente impossibile da superare. “Se hai una sola auto davanti a te, quest’anno puoi facilmente sorpassarla. Se ne hai quattro e tutte possono utilizzare il DRS, allora risulta essere impossibile come lo era in passato”, ha affermato Alonso. Piuttosto, seguire cosi tante auto non gli ha permesso di prendersi cura delle sue medie anteriori.
Alpine vettura efficiente, ma nel lento ha tanti problemi
La A522 è una vettura molto efficiente, la più veloce sui rettilinei australiani con ben 5 decimi di secondo guadagnati nei confronti della W13 all’Albert Park, mentre non fa del picco di carico aerodinamico una delle sue caratteristiche principali. I problemi maggiori sono invece nel lento, in Bahrain come a Melbourne, anche se secondo il TP Otmar Szafnauer la A522 “è una macchina che non ha punti deboli, seppur non sia veloce come altre”. Tuttavia, ad Imola non saranno presenti curve da percorrere al di sotto dei 100 km/h, proprio per questo Alpine la valuta come “una buona pista”.
La mancanza di carico aerodinamico, soprattutto in Australia, ha causato un importante scivolamento degli pneumatici che ha inciso sulla gara di entrambe le A522. Parecchio graining su Medium per Alonso nella parte finale di gara, per esempio, tanto da aver bisogno di un secondo pit-stop sul finale, con tentativo annesso di giro veloce su soft, sventato poi da Charles Leclerc. Un qualcosa acuito dal dover stare in scia per molti giri ad altre vetture che, seppur in maniera meno evidente rispetto alle stagioni precedenti, comunque ha fatto perdere il giù ‘poco’ carico aerodinamico della sua A522.
Un discorso simile può essere fatto per la gara di Esteban Ocon, uno dei primi a fermarsi con la gomma media, oltre ad aver accusato un calo nel finale con le dure, che non gli ha permesso di superare in pista nemmeno la Williams di Alexander Albon, poi arrivato decima visto il pit stop effettuato all’ultimo giro.
Un weekend comunque piuttosto deludente in termini di prestazione per il pilota francese se confrontato con quello del compagno di squadra. Di mezzo le modifiche apportate tra le FP2 e le FP3. “Venerdì sera abbiamo preso delle decisioni in termini di assetto che non ci hanno dato i benefici che speravamo”, ha detto il francese.
Alpine crede che siano solo 10 i CV da recuperare rispetto ai migliori
Si è parlato molto della nuova unità motrice Ferrari in questo inizio di stagione, il che ha nascosto un po’ quanto di buono hanno fatto anche a Viry-Châtillon, in casa Renault. Questa stagione 2022 non è solo di completa rottura regolamentare dal punto di vista aerodinamico e telaistico bensì, almeno in parte, anche dal punto di vista dei motori. Per due motivazioni: l’esordio dei biocarburanti E10, ossia con un contenuto del 10% di etanolo al loro interno, e per il fatto che queste power unit verranno congelate almeno fino alla stagione 2025.
Renault si è presentata in questo mondiale con un motore completamente rinnovato, visto che il turbocompressore è stato splittato, e la speranza di poter chiudere il divario rispetto ai diretti concorrenti, Mercedes, Red Bull Powertrains (Honda) e Ferrari. C’erano da recuperare ben 35 CV durante l’inverno, la distanza che c’era a fine 2021 rispetto a Mercedes e Honda.
I risultati sembrano essere arrivati. Prima Alonso, poi il TP della squadra francese, Otmar Szafnauer, hanno avuto solo parole di elogio per il lavoro svolto dai motoristi di Viry. “Pensiamo di aver fatto un importante passo in avanti con il propulsore, che ora dista circa 10 CV dai migliori” ha fatto sapere il TP della squadra francese.
Un valore che coincide con quanto riferitoci dopo l’Arabia Saudita da una fonte più vicina a Mercedes. Questo significherebbe che, almeno dal punto di vista prestazionale delle varie power unit, la tanto attesa convergenza di prestazioni è stata trovata, almeno in questo inizio di 2022; quel 2% che la Federazione richiedeva per evitare di far rientrare un motorista, concedendogli delle modifiche, esterne ai già concessi “per motivi di affidabilità”.
Proprio riguardo all’affidabilità, Alonso è già al terzo endotermico, MGU-H, MGU-H e turbocompressore, oltre che alla seconda batteria e centralina. La successiva sostituzione di uno dei sei macro-componenti della PU, comporterebbe l’arretramento di 10 posizioni in griglia. Tuttavia, l’unità utilizzata in Bahrain, poi ispezionata per via di alcune anomalie riscontrate, è pienamente recuperata, mentre quella che lo ha portato al ritiro a Jeddah non sarà più utilizzabile. Il malfunzionamento della pompa dell’acqua ha portato il motore ad un livello di surriscaldamento che non ne permette più l’uso.